Vita Chiesa

Prato, la scomparsa di Luciano Santini: il cordoglio di Misericordia e Diocesi

La notizia della sua morte ha suscitato emozione e largo cordoglio in tutta la Diocesi di Prato. Il vescovo Franco Agostinelli, da cinque mesi alla guida della Diocesi di Prato, ancora non aveva avuto modo di conoscere «il commendatore», come tutti lo chiamavano. Informato della sua scomparsa, il Presule ha ricordato nella preghiera questa figura singolare di pratese e di laico cattolico. Sarà mons. Agostinelli a presiedere le esequie lunedì 6 maggio alle ore 15,30 in cattedrale.

Commosso il pensiero di mons. Nedo Mannucci, vicario generale della Diocesi di Prato: «Tutta la Chiesa diocesana rende onore al Comm. Luciano Santini, uno dei suoi figli più devoti e appassionati. Egli è stato – ricorda ancora Mannucci – memoria storica e autentico interprete e valorizzatore della nostra migliore tradizione ecclesiale e cittadina. Protagonista attivo nella vita della nostra Chiesa pratese si è distinto per l’amore e la dedizione ai suoi Vescovi che ha servito e amato con animo lieto e filiale. Tutti noi – conclude il Vicario generale – con la sua partenza perdiamo un amico ricco di impeto e di sincerità, ma sicuramente guadagniamo un sostegno tutto pratese nella Comunione dei Santi».

Tra i primi a rendere omaggio alla salma, questa mattina, poco dopo il decesso, è stato il vescovo emerito mons. Gastone Simoni: «Luciano Santini è stato l’incarnazione più genuina della pratesità, ineguagliato per la conoscenza di Prato e per l’amore alla sua città. Lo ricordo con gratitudine e affetto, custode, magari brontolone ma fedele, delle tradizioni cittadine ed ecclesiali. In lui ho avuto un grande amico, con cui era piacevolissimo conversare e anche scherzare, godendo della sua arguzia tutta toscana».

La gratitudine della Diocesi si lega ai numerosi servizi svolti da Santini, fin da ragazzo, nella Chiesa pratese. Si può dire che fosse nato davvero all’ombra del campanile, essendo figlio del sacrestano della Basilica di Santa Maria delle Carceri. «Fratello» attivissimo della Misericordia di Prato, impegnato nell’associazionismo laicale, è stato il primo collaboratore laico di mons. Pietro Fiordelli, vescovo di Prato dal 1954 al 1991. Sotto l’episcopato di mons. Gastone Simoni è stato membro del Consiglio pastorale diocesano e presidente della Commissione per il culto mariano e dei santi diocesani. È proprio nella conservazione delle memorie e delle tradizioni cittadine che Santini – tra tanti scritti e innumerevole conferenze –  ha dato un contributo singolare alla comunità: fu lui a recuperare, dagli annali della storia, il Corteggio storico e a farne una tradizione amatissima dai pratesi l’8 settembre, Natività di Maria, la festa più amata dai pratesi.

Nella Misericordia di Prato Santini è stato consigliere negli anni Settanta, Ottanta e Novanta e membro del Magistrato assumendo, dal ’90 al ’95 il ruolo di Governatore. Ha fatto parte anche del consiglio della Confederazione nazionale delle Misericordie d’Italia. Per la sua lunga e appassionata militanza è divenuto Capo guardia d’onore e ha ricevuto la Stella e la Croce al merito, le più prestigiose onorificenze consegnate dalla Misericordia ai propri iscritti.

Cultore della storia pratese e di quella dell’Arciconfraternita, Santini ha curato testi divulgativi sulla nascita e sulle attività della Misericordia.

«Con la scomparsa di Luciano Santini la Misericordia perde uno dei suoi confratelli più rappresentativi – commenta il proposto dell’Arciconfraternita Luigi Biancalani –, grazie al suo impegno, portato avanti con Silvano Bambagioni e Luciano Pecchioli, la Misericordia pratese si è sviluppata e rafforzata negli anni. Era brillante e persona dotata di straordinarie qualità, per questo ha rappresentato per lungo periodo la Misericordia e le sue attività all’esterno».

Lunedì 6 maggio, giorno dei funerali, la brigata dei confratelli e delle consorelle porterà a spalla, come si fa per i capo guardia, la salma di Santini dalle cappelle del commiato in via Convenevole al duomo, dove saranno celebrate le esequie.