Vita Chiesa

Religioni e pace: appello 2014, «La guerra si vince solo con la pace»

«Ci assumiamo oggi la responsabilità della pace – scrivono i leader religiosi – quando troppo pochi sognano la pace. Le religioni dicono oggi con più forza di ieri: non c’è guerra santa; l’eliminazione dell’altro in nome di Dio è sempre blasfema. L’eliminazione dell’altro, usando il nome di Dio, è solo orrore e terrore. Accecati dall’odio, ci si allontana in questo modo dalla religione pura e si distrugge quella religione che si dice di difendere». L’Appello contiene una serie di impegni: «Ci impegniamo in un tempo difficile a difendere la vita dei fratelli di religione diversa dalla nostra che sono minacciati».

 «Lavoriamo insieme per il futuro del mondo – scrivono i rappresentanti delle religioni -, sapendo che la guerra è una grande stoltezza e che la pace è una cosa troppo seria per lasciarla solo ad alcuni. Il dialogo è la medicina dei conflitti, cura le ferite, rende possibile il futuro. La guerra si vince solo con la pace. Quando non si riesce a immaginare le vie della pace, restano solo le macerie e l’odio. Occorre avere l’audacia di pensare la pace, perché o il futuro è la pace o non c’è più futuro, sia per chi vince sia per chi perde».