Vita Chiesa

Religiose: suor Sammut (Uisg), «spero in vera decisione» da Commissione diaconato

Ieri Francesco ha ricevuto in Aula Nervi oltre 800 religiose, leader di altrettante Congregazioni femminili di vita apostolica, in questi giorni a Roma per la XX Assemblea plenaria (testo integrale discorso del Papa). «Giovedì 12 maggio – esordisce suor Sammut – abbiamo avuto la fortuna di avere l’udienza con Papa Francesco. Tre anni fa avevamo chiesto un’udienza per porgli delle domande e non solo per avere un discorso. Nel frattempo abbiamo raccolto 25/30 domande da tutte le parti del mondo: il board si è riunito e le ha concentrate in 4/5, quelle che gli abbiamo rivolto». «Sono molto contenta – prosegue – perché il Papa ha voluto rispondere a tutte. Una di queste domande ha fatto il giro del mondo: ‘Perché le donne non possono diventare diaconesse? C’è qualche ragione che lo impedisce?’».

Un’altra domanda «forte», aggiunge la religiosa, è stata quella «sulla leadership nella Chiesa. Perché le donne sono molto spesso assenti nei processi decisionali della Chiesa?». Il Papa «ha risposto parlando a lungo, ed è stato deciso sul fatto che le donne dovrebbero essere nei processi e nei ruoli decisionali della Chiesa, e che questo non deve essere collegato allo status sacramentale del sacerdozio». Francesco ha quindi «messo in guardia» le religiose da due posizioni «che fanno male alla Chiesa e potrebbero arrecare danno anche a noi». Anzitutto il «femminismo che pretende una posizione tanto per averla perché siamo donne, ma su questo ha parlato brevemente». Si è invece soffermato più a lungo sul rischio «clericalismo» e ha spiegato, riferisce suor Sammut, che «essere prete o vescovo non conferisce un diritto esclusivo. Il diritto di essere decision maker deriva dal nostro battesimo. Ogni cattolico battezzato dovrebbe essere coinvolto nei processi decisionali. A livello parrocchiale, ai diversi livelli dei Consigli fino al livello più alto, e anche qui negli alti Dicasteri». «Sul diaconato gli abbiamo proposto di istituire una Commissione e lui ha accettato la proposta e ha detto che la porterà avanti per approfondire ulteriormente una questione che è già stata studiata». «Spero – conclude la religiosa – che un giorno ci sia una vera decisione su questo. Questa è la mia speranza».