Vita Chiesa

Russia-Vaticano: metropolita Hilarion, «proficuo sviluppo» nelle relazioni

«Sono convinto che lo sviluppo della collaborazione tra ortodossi e cattolici nelle sfere in cui le nostre Chiese hanno una posizione comune, o vicina, renderà possibile il superamento di preconcetti pluriennali, e il raggiungimento della comprensione reciproca». Sono parole tratte da una lunga intervista al metropolita Hilarion Alfeev, presidente del dipartimento per le relazioni esterne della Chiesa ortodossa, apparsa sul Sole 24 Ore a pochissimi giorni dalla visita a Mosca del segretario di stato vaticano card. Pietro Parolin. Appuntamento atteso «con entusiasmo» perché «gli incontri che stiamo preparando aiuteranno a unire i punti di vista e a elaborare una visione comune e diverse soluzioni ai vari problemi», ha spiegato Hilarion. «Non poco» è già avvenuto da quando a L’Avana nel febbraio 2016 si sono incontrati il patriarca Kirill e papa Francesco per confrontarsi sulla «tragica situazione in cui si sono ritrovati i cristiani del Medio Oriente e di altre regioni a causa dei conflitti armati e degli estremismi».

Tra le iniziative positive in questo ambito Hilarion cita la «visita di un gruppo di rappresentanti della Chiesa ortodossa russa e della Chiesa cattolica di Roma in Libano e in Siria, nell’aprile 2016» da cui potranno nascere «ulteriori progetti comuni», ma ancora, «il 5° Forum europeo ortodosso-cattolico» del gennaio 2017 a Parigi «dedicato al tema della minaccia del terrorismo», così come «il Summit mondiale in difesa dei cristiani perseguitati, a Washington nel maggio scorso, con 600 rappresentanti delle Chiese di 136 Paesi».

Dopo lo storico incontro tra Kirill e Francesco a Cuba resta da «sviluppare la collaborazione in tutte le direzioni indicate per poter risolvere tanti problemi che preoccupano il mondo contemporaneo», ha dichiarato il metropolita Hilarion Alfeev, che considera però positivo il fatto che le relazioni tra Russia e Vaticano abbiano assistito a un «proficuo sviluppo» negli ultimi anni e mesi, grazie anche al fatto che «riguardo alla situazione in Ucraina», la Santa Sede abbia «assunto una posizione ponderata, evitando valutazioni unilaterali».

Mosca apprezza il fatto che il Vaticano inviti «al dialogo e a mettere fine alle azioni militari tra le due parti in conflitto, e insiste sul rispetto degli accordi di Minsk», spiega Hilarion, grato alla Santa Sede anche «per l’appoggio alla Chiesa ortodossa ucraina che si è espresso nella condanna» di due progetti di legge che se adottati diverrebbero «base legale all’esproprio delle chiese della Chiesa ortodossa ucraina, e alla sua discriminazione». Un «risultato positivo» che ha le radici a l’Avana è il «fatto senza precedenti» del trasferimento di parte delle reliquie di san Nicola di Bari a Mosca e a San Pietroburgo nei mesi scorsi che costituisce «una testimonianza concreta di quella tradizione spirituale del primo millennio che unisce cattolici e ortodossi, al di là delle divergenze».

È stata però anche testimonianza del fatto che «70 anni di persecuzione della Chiesa non hanno potuto distruggere» la fede viva in Russia.

«L’invito a Mosca al cardinale Parolin – ha spiegato il metropolita – rientra nell’ambito delle relazioni di Stato tra Russia e Vaticano, che negli ultimi anni si sono intensificate» grazie alla vicinanza tra Russia e Santa Sede sulle questioni riguardo il Medio Oriente e l’Ucraina: questi «saranno i temi principali» dei colloqui del Segretario di Stato vaticano con il presidente e il ministro degli Affari esteri della Federazione Russa che avverranno nei 4 giorni della sua permanenza a Mosca. Il viaggio «ha naturalmente un grande significato anche per le relazioni tra il Patriarcato di Mosca e la Chiesa cattolica romana» e nell’agenda del cardinale ci sono incontri con il Patriarca Kirill e il metropolita stesso con cui si discuterà «l’intero spettro delle relazioni bilaterali tra la Chiesa ortodossa russa e la Chiesa cattolica», per tracciare «nuove prospettive per il loro sviluppo».