Vita Chiesa

SANTA SEDE: FIRMATE CONVENZIONI INTERNAZIONALI SU TERRORISMO E TRAFFICO DROGHE

“Mercoledì, 25 gennaio 2012, la Santa Sede ha aderito, anche a nome e per conto dello Stato della Città del Vaticano, alla Convenzione internazionale per la repressione del finanziamento al terrorismo (New York 1999) e alla Convenzione delle Nazioni Unite contro il crimine organizzato transnazionale (Palermo 2000)”: ne dà notizia un testo a firma del Segretario per i Rapporti con gli Stati, mons. Dominique Mamberti, diffuso dalla Sala stampa vaticana oggi nel quale si aggiunge che “nella stessa data, la Santa Sede ha ratificato, (anche) la Convenzione delle Nazioni Unite contro il traffico illecito dei narcotici e delle sostanze psicotrope (Vienna 1988), che aveva già firmato nello stesso anno in cui venne adottata”. Nel testo si sottolinea che “il passo compiuto vuole essere un ulteriore riconoscimento da parte della Santa Sede del fattivo impegno con cui la comunità degli Stati previene e combatte gravissime attività criminali transnazionali, di tragica attualità, attraverso appropriati strumenti di cooperazione internazionale”. Mons. Mamberti prosegue ricordando le parole di Papa Benedetto XVI nella Lettera Apostolica in forma di “Motu Proprio” per la prevenzione ed il contrasto delle attività illegali in campo finanziario e monetario.Nel “Motu Proprio” del Papa si dice tra l’altro che “molto opportunamente la comunità internazionale si sta sempre più dotando di principi e strumenti giuridici che permettano di prevenire e contrastare il fenomeno del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo. La Santa Sede approva questo impegno ed intende far proprie queste regole nell’utilizzo delle risorse materiali che servono allo svolgimento della propria missione e dei compiti dello Stato della Città del Vaticano”. Il testo prosegue affermando che “le parole del Santo Padre ci ricordano che il terrorismo e la criminalità organizzata attentano alla dignità della persona umana e al bene comune in tutti i Paesi del mondo. È per tale motivo che, con il deposito degli anzidetti strumenti di adesione e di ratifica dei tre trattati sotto esame, la Santa Sede conferma la sua volontà ed il proprio impegno concreto ed efficace di collaborare con la Comunità internazionale in maniera coerente con la sua natura e missione, al fine di garantire la pace e la giustizia internazionale”. Nella parte finale del testo mons. Mamberti fa riferimento alla libertà degli Stati di “astenersi dalla propria collaborazione” qualora siano in gioco “forme di persecuzione individuale per ragioni politiche, religiose, etniche o simili”, riferendosi in particolare alle “ripetute violenze ai danni dei Cristiani”. (Sir)