Vita Chiesa

SANTA SEDE «PRONTA AL DIALOGO» CON CINA

Il segretario di Stato Vaticano, cardinale Angelo Sodano, è tornato ad affermare che la Santa Sede è “pronta a dialogare” con la Repubblica popolare cinese, facendo però appello a Pechino per il rispetto della libertà religiosa entro i suoi confini. “La Santa Sede ha sempre detto che è pronta al dialogo, ai contatti e spiegare le sue tradizioni” ha sostenuto il porporato ieri sera a margine dell’inaugurazione del nuovo centro convegni dell’Università Pontificia Gregoriana dedicato a padre Matteo Ricci, missionario gesuita che tra il 1500 e il 1600 contribuì a costruire un ponte tra Cina e Occidente. “La Chiesa però – ha proseguito Sodano – è una in tutto il mondo, in tutte le culture, in tutte le nazioni e i governi civili non hanno diritto di dire agli uomini e alle donne come vivere la loro religione; il diritto alla libertà religiosa è di ognuno, sta scritto nella Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo e nella storia del popolo cinese, che tanto ama la libertà”.

“Abbiamo sempre spiegato – ha proseguito Sodano, in una dichiarazione ripresa dall’agenzia italiana ‘Ansa’ – che la Santa sede ha molta stima per la storia e la cultura del popolo cinese, in cui sono fioriti tanti grandi uomini grandi e anche tanti santi. E quindi speriamo che queste difficoltà possano presto tramontare”.

In merito alla richiesta cinese rivolta al Vaticano di interrompere le relazioni con Taiwan, considerata da Pechino una provincia ribelle, il cardinale ha affermato che l’attuale presenza della Chiesa a Taiwan “non è un ostacolo. Ho detto tante volte – ha aggiunto – che se possiamo avere contatti con Pechino, non domattina ma stasera stessa il nunzio, o meglio l’incaricato d’affari che è a Taiwan, va a Pechino. Ma la Santa Sede non può essere trattata peggio degli altri Stati, che, quando terminarono a Taiwan andarono subito a Pechino”.

Tre giorni fa papa Benedetto XVI, nella sua omelia per la messa conclusiva del Sinodo dei vescovi cominciato il 2 ottobre, aveva rivolto un fraterno saluto ai vescovi della Chiesa in Cina, dicendo di aver “sentito la mancanza dei loro rappresentanti” e assicurando ai presuli “che siamo vicini con la preghiera a loro e ai loro sacerdoti e fedeli”.

Secondo le stime ufficiali, la Chiesa ‘patriottica’ cinese, che è assoggettata al governo e non riconosce l’autorità del Papa, conta circa quattro milioni di fedeli, mentre la Chiesa ‘sotterranea’ o ‘clandestina’, fedele al Vaticano, avrebbe, secondo fonti della Santa Sede, intorno ai 10 milioni di seguaci. Misna