Vita Chiesa

SINODO MEDIO ORIENTE, MONS. VEGLIÒ (MIGRANTI): IMPEGNO POLITICO PER FRONTEGGIARE ESODO CRISTIANI

Davanti all’aumento, grazie al fenomeno migratorio, del numero dei cattolici nel Medio Oriente, “tanto che non sono poche le comunità cristiane composte quasi esclusivamente da immigrati”, “è decisivo sollecitare un impegno politico a livello mondiale che affronti le cause dell’emorragia di uomini e donne, che svuota le Chiese del Medio Oriente e i luoghi in cui il cristianesimo è nato e si è sviluppato. Sarebbe terribile se la Terra Santa e i Paesi limitrofi, culla del cristianesimo, diventassero un museo di pietre”. Sono parole di mons. Antonio Maria Vegliò, presidente del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti, intervenuto ieri al Sinodo dei vescovi per il Medio Oriente. Medesimo impegno deve essere rivolto verso “la formazione al rispetto della centralità e della dignità di ogni persona umana, l’opposizione alla xenofobia e il sostegno all’integrazione”. Mons. Vegliò ha affermato di notare “anche il rischio che le singole Chiese orientali cattoliche si ripieghino su se stesse. Le comunità cristiane del Medio Oriente devono essere incoraggiate ad una migliore conoscenza reciproca, che le aiuti a rispettarsi e ad apprezzarsi maggiormente, a collaborare e a lavorare insieme per avere maggior peso” così come a “rimanere in patria per svolgere là la loro missione di ‘lievito’, attraverso la testimonianza della comunione”.Sir