Vita Chiesa

San Nicola: Kirill a delegazione cattolica, «dialogo di popolo e di devozione»

«Viviamo in un’epoca e in un mondo sempre più difficile e complicato che non possiamo ignorare e ogni gesto, ogni azione diventano densi di significato. A partire da ciò che stiamo vivendo. Che cos’è questo momento? Non è solo diplomazia! È la prima volta nella storia dei rapporti tra le due Confessioni cristiane che i due primati di Oriente e Occidente si sono accordati perché avvenisse quello che stiamo vivendo. Non è un dialogo teologico questo, ma di popolo e di devozione». È quanto ha detto ieri il Patriarca di Mosca e di tutte le Russie, Kirill, alla delegazione cattolica giunta a San Pietroburgo per riportare a Bari la reliquia di san Nicola, che da quando è arrivata in terra russa è stata venerata da 2,5 milioni di persone.

A rendere nota la conversazione del Patriarca con la delegazione cattolica, è l’arcidiocesi di Bari-Bitonto che ha diffuso questa mattina un comunicato. Quando le Commissioni cattoliche e ortodosse si incontrano e si discute a livello teologico – ha detto il Patriarca -, certo questo è un ulteriore contributo allo sviluppo dei rapporti, ma «nessuno legge i documenti; nessuna trasmissione televisiva o nessun giornale riporterà qualcosa. Questo evento invece ha colpito l’immaginazione di tutto il popolo cristiano, per questo tutti ne hanno parlato».

Davvero è importante e fondamentale fermare ogni conflitto e divisione e invocare il dono dello Spirito Santo: «Con la diplomazia non si raggiunge alcun effetto! Bisogna andare oltre e incitare e sviluppare forme devozionali, partendo dai pellegrinaggi, come questo della traslazione della reliquia a Mosca e a San Pietroburgo». Nel dialogo ecumenico, ha aggiunto, un ruolo fondamentale possono ricoprirlo i numerosi monasteri sia orientali sia occidentali, perché i monasteri sono «i custodi delle tradizioni». A conclusione dell’incontro il Patriarca Kirill ha dato al cardinale Koch una lettera personale da consegnare al Santo Padre Francesco e, prima di congedarsi, ha affermato: «Il nostro incontro all’Havana non è stato un caso isolato».