Vita Chiesa

Santa Sede: mons. Mamberti a Osce, promuovere dignità umana e libertà religiosa

L’Ucraina, infatti, assicura nel 2013 la presidenza dell’organizzazione. Numerosi gli aspetti affrontati da mons. Mamberti, segretario vaticano per i rapporti con gli Stati. «Molti hanno riconosciuto l’importanza e il ruolo indispensabile delle attività economiche e ambientali dell’Osce nella sua ricerca di una sicurezza comprensiva», ha fra l’altro affermato a proposito degli aspetti, fra loro correlati, dello sviluppo economico e della protezione ambientale. «L’interesse della Santa Sede per quest’area, che contribuisce a salvaguardare, promuovere e proteggere la dignità umana, la sicurezza e il benessere, è stata confermata dalle parole di Papa Francesco all’inizio del suo pontificato, quando ha chiesto a tutti di contribuire a proteggere il creato e la bellezza del mondo creato, il che significa rispettare ciascuna delle creature di Dio e l’ambiente in cui viviamo». In questo contesto «la Santa Sede apprezza l’enfasi posta dalla presidenza ucraina sull’impatto ambientale delle attività collegate all’energia, sul risparmio energetico e sulle fonti energetiche rinnovabili».

«Non sorprenderà nessuno – ha quindi aggiunto mons. Mamberti – che la mia delegazione attribuisce grande importanza al tema della migrazione. Secondo la Santa Sede, i diritti dei migranti devono essere una considerazione primaria. Anche in tempi di crisi finanziaria, i migranti non devono essere considerati meramente in termini del loro ruolo economico come forza lavoro temporanea o come residenti permanenti. La loro dignità di persone umane deve avere la precedenza su ogni altra considerazione». Ampio, quindi, il riferimento di Mamberti alla «Pacem in terris», per poi osservare che il Vaticano «gradisce e apprezza in modo particolare l’accento posto dalla presidenza ucraina e i negoziati condotti con successo sulla libertà di pensiero, di coscienza, di religione o di credo. Queste libertà appartengono al nucleo essenziale dei diritti naturali, che il diritto positivo non potrà mai legittimamente negare. Il rispetto della libertà di religione, che protegge la dimensione trascendente della persona umana che cerca una verità più grande di quella che può offrire il mondo materiale, affonda le radici nella dignità non negoziabile di ogni uomo e di ogni donna, creati a immagine di Dio».