Vita Chiesa

Santa Sede: promulgato testo guida per la «formazione integrale» del prete

Uno strumento efficace e aggiornato per la «formazione integrale» del prete: una formazione, «capace, cioè, di unire in modo equilibrato la dimensione umana, quella spirituale, quella intellettuale e quella pastorale, attraverso un cammino pedagogico graduale e personalizzato». Così il cardinale Beniamino Stella, prefetto della Congregazione per il clero, presenta dalle colonne de «L’Osservatore Romano» la nuova «Ratio fundamentalis institutionis sacerdotalis», promulgata dal dicastero vaticano nella solennità dell’Immacolata Concezione, a distanza di 46 anni dalla precedente, e allegata al numero odierno del quotidiano della Santa Sede.

«Il dono della vocazione presbiterale» è il titolo del documento sulla formazione dei preti, il cui punto di partenza è il riconoscimento che tale formazione ha bisogno di essere «rilanciata, rinnovata e rimessa al centro». «Il dono della vocazione al presbiterato, posto da Dio nel cuore di alcuni uomini, impegna la Chiesa – esordisce il documento – a proporre loro un serio cammino di formazione; come ha ricordato papa Francesco in occasione del suo discorso alla Plenaria della Congregazione per il clero (3 ottobre 2014), ‘si tratta di custodire e far crescere le vocazioni, perché portino frutti maturi. Esse sono un ‘diamante grezzo’, da lavorare con cura, rispetto della coscienza delle persone e pazienza, perché brillino in mezzo al popolo di Dio’». Nel cammino dei sacerdoti, fin dagli anni del seminario, il testo riconosce «quattro note caratterizzanti la formazione, che viene presentata come unica, integrale, comunitaria e missionaria». Essa – prosegue – «è il proseguimento di un unico ‘cammino discepolare’, che inizia con il battesimo, si perfeziona con gli altri sacramenti dell’iniziazione cristiana, viene accolto come centro della propria vita al momento dell’ingresso in Seminario e prosegue per tutta l’esistenza».