Vita Chiesa

Settimana sociale: Gentili, «dobbiamo coltivare la vocazione di cercatori di lavoro»

«Non coltiviamo le vocazione a fare impresa», ha ribadito Gentili, osservando che il «40% di disoccupazione giovanile non è frutto del ciclo economico ma del mismatch tra domanda è offerta di lavoro». «Manca l’orientamento – ha proseguito – così come si investe poco sulla filiera Istruzione e formazione professionale (Ifp), istruzione tecnica (Its) e apprendistato». Ma «l’educazione è un bene comune, l’inclusione è un vantaggio economico». Gentili ha parlato positivamente degli incentivi all’imprese che assumo giovani nella Legge di bilancio, sottolineando l’importanza di «un’alternanza scuola-lavoro di qualità» e di un’«attenzione alla preparazione degli insegnanti».

Bisogna «mettere il lavoro al centro dell’apprendimento educativo». E se «l’apprendistato è un potente strumento per contenere la disoccupazione giovanile» ancora poco sviluppato in Italia (3% contro il 23% della Germania), si registra «da Roma in giù una desertificazione della buona formazione professionale». In un anno «si può passare da 23mila a 50mila persone coinvolte, con una somma di 35 milioni di euro in Legge di bilancio». Bisogna anche «potenziare la formazione tecnica visto che nei prossimi anni 130-140mila dipendenti delle imprese tecniche andranno in pensione». Serva inoltre «più raccordo università-impresa». Una proposta emersa è quella della realizzazione di «centri di servizi e sportelli scuola-lavoro nelle parrocchie reinventando i lab-oratori».