Vita Chiesa

Settimana sociale, lettera-invito: La famiglia, speranza e futuro della società

«La famiglia, speranza e futuro per la società italiana» è il titolo della prossima edizione, scelto «nella ferma convinzione – riporta la Lettera – che si tratti di un tema centrale per il bene comune del Paese», «già presente nei vari punti dell’agenda proposta alla Settimana Sociale di Reggio Calabria». In vista dell’appuntamento, il Comitato scientifico e organizzatore ritiene «grandemente opportuno che s’intensifichi la preparazione fatta di attento discernimento da parte di tutti intorno a un tema che, tanto il Magistero ecclesiale – in particolare gli interventi frequenti e puntuali del Santo Padre Benedetto XVI – quanto l’attualità quotidiana, confermano nella sua urgenza». Un «lavoro di preparazione, di studio e di discernimento» proposto «a tutti» e in particolare a «famiglie, singoli, associazioni, movimenti e istituzioni».

Punto di partenza, si legge nella missiva, è proprio il «dibattito» sviluppatosi attorno ai punti dell’agenda della scorsa Settimana Sociale, confermando «che quei temi sono di piena attualità e che gli orientamenti emersi corrispondono alle attese della società italiana». Da quella «corale riflessione del mondo cattolico», secondo il Comitato, «nasce l’esigenza di mettere a tema la famiglia in modo diretto e centrale, come concreta continuità con le riflessioni già fatte, nel desiderio di declinare il tema del bene comune su problemi particolarmente urgenti per il Paese». L’obiettivo di Torino 2013, enuncia la Lettera, è «parlare di famiglia in modo speciale nella prospettiva specifica e propria delle Settimane Sociali». «Siamo consapevoli – conclude il documento – della rilevanza della sfida culturale e dunque politica che la prossima Settimana Sociale rappresenta, ma ci sentiamo spinti ad affrontarla con gioia ed entusiasmo a servizio della speranza che moltissime famiglie vivono ed alimentano ogni giorno nella quotidianità, in mezzo alle difficoltà di tutti: speranza che vogliamo offrire in modo particolare ai giovani».