Vita Chiesa

Settimana unità dei cristiani: Messaggio delle Chiese in Italia

«Non solo compiere passi importanti di riconciliazione tra le Chiese divise, ma diventare testimoni della riconciliazione in un mondo» che «ha bisogno di ministri di riconciliazione, che abbattano le barriere, costruiscano ponti, facciano la pace e aprano le porte a nuovi stili di vita nel nome di colui che ci ha riconciliati con Dio, Gesù Cristo». È l’obiettivo che le Chiese cristiane presenti del nostro Paese si prefiggono quest’anno preparandosi a vivere dal 18 al 25 gennaio la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani. Lo scrivono in un messaggio comune monsignor Ambrogio Spreafico, vescovo di Frosinone-Veroli-Ferentino e presidente della Commissione Cei per l’ecumenismo e il dialogo, il pastore Luca Maria Negro, presidente della Federazione delle Chiese evangeliche in Italia e il metropolita Gennadios, arcivescovo ortodosso d’Italia e Malta ed Esarca per l’Europa Meridionale (Patriarcato Ecumenico).

La Settimana si ispira quest’anno al motto biblico «L’amore di Cristo ci spinge verso la riconciliazione» tratto dal capitolo 5 della Seconda Lettera ai Corinzi e si celebra nell’anno in cui ricorre il quinto Centenario della Riforma protestante. Non è un caso che il materiale per la Settimana sia stato preparato dalle Chiese cristiane tedesche. I leader delle Chiese italiane commentano: «Il fatto che i cristiani possano ricordare insieme, oggi, un evento del passato che ha diviso i cristiani in occidente con un senso di speranza» è un «notevole risultato» raggiunto «grazie a cinquant’anni di dialogo ecumenico». Da qui l’invito ai cristiani anche in Italia a diventare «ministri di riconciliazione» nel mondo.

Come esempi concreti di questo «ministero di riconciliazione», le Chiese ricordano «l’ospitalità offerta a tanti rifugiati provenienti dalla Siria, dall’Afghanistan, dall’Eritrea e da altri Paesi»; e ancora «quanto operato da Papa Francesco e dal Patriarca ecumenico Bartolomeo per aiutare le persone che sono forzate a vivere nelle ‘periferie esistenziali’ della società a causa di situazioni di ingiustizia e di violenza».

In Italia spicca il progetto ecumenico dei «corridoi umanitari», inaugurato nel 2016 grazie agli sforzi della Federazione delle Chiese evangeliche in Italia, della Comunità di Sant’Egidio e della Tavola valdese, e che entro la fine del 2017 porterà in Italia, in tutta sicurezza, mille richiedenti asilo individuati tra soggetti particolarmente vulnerabili. Da qui l’augurio finale: «Che questa Settimana di preghiera sia l’occasione per pregare per questo e altri progetti ecumenici in cui sono coinvolti protestanti, cattolici e ortodossi, e per l’avanzamento della comune testimonianza dei cristiani alla riconciliazione che Dio ci ha donato in Cristo».