Vita Chiesa

Sinodo, Francesco: «Parlare con parresia e ascoltare con umiltà»

«Voi portate la voce delle Chiese particolari, radunate a livello di Chiese locali mediante le Conferenze episcopali», ha detto il Papa ai padri: «La Chiesa universale e le Chiese particolari sono di istituzione divina; le Chiese locali così intese sono di istituzione umana. Questa voce voi la porterete in sinodalità». «È una grande responsabilità», ha ammonito il Papa: «Portare le realtà e le problematiche delle Chiese, per aiutarle a camminare su quella via che è il Vangelo della famiglia». «Una condizione generale di base è questa: parlare chiaro», ha detto il Papa entrando nel dettaglio dei compiti dei partecipanti: «Nessuno dica: «Questo non si può dire; qualcuno penserà di me così o così… Bisogna dire tutto ciò che si sente con parresìa».

«Dopo l’ultimo Concistoro, nel quale si è parlato della famiglia – ha raccontato il Papa riferendosi al febbraio scorso – un cardinale mi ha scritto dicendo: peccato che alcuni cardinali non hanno avuto il coraggio di dire alcune cose per rispetto del Papa, ritenendo che il Papa pensasse qualcosa di diverso». «Questo non va bene, questo non è sinodalità – ha ammonito Francesco – perché bisogna dire tutto quello che nel Signore si sente di dover dire: senza rispetto umano, senza pavidità. E, al tempo stesso, si deve ascoltare con umiltà e accogliere con cuore aperto quello che dicono i fratelli». «Con questi due atteggiamenti si esercita la sinodalità», ha spiegato il Papa: «Per questo vi domando, per favore, questi atteggiamenti di fratelli nel Signore: parlare con parresìa e ascoltare con umiltà». «E fatelo con tanta tranquillità e pace – ha proseguito il Santo Padre – perché il Sinodo si svolge sempre ‘cum Petro et sub Petro’, e la presenza del Papa è garanzia per tutti». «Cari fratelli, collaboriamo tutti quanti perché si affermi con chiarezza la dinamica della sinodalità», l’esortazione finale del Papa.