Vita Chiesa

Sinodo: card. Gracias, nella relazione finale ci sono «tutte le domande, ma non tutte le risposte»

«Stamattina era vacanza al Sinodo, ma la Commissione ha lavorato intensissimamente per il suo lavoro», ha reso noto padre Federico Lombardi, direttore della sala stampa della Santa Sede. «Questa sera i padri sinodali lo vedranno per la prima volta, io spero che sabato sarà accettato», ha detto Gracias senza entrare nel merito dei contenuti del documento, ma informando che si tratta di un documento di un centinaio di paragrafi, frutto dell’elaborazione dei 700-800 «modi» arrivati dai 13 Circoli minori e approvato «all’unanimità». La bozza della «Relatio» sarà visionata per la prima volta dai padri sinodali questo pomeriggio, poi verrà letta e discussa nella Congregazione generale di domani mattina: dopo che la Commissione avrà apportato le ultime modifiche domani sera, il testo sabato verrà votato «paragrafo per paragrafo», con un probabile voto finale anche sul testo complessivo.

Il documento finale del Sinodo sulla famiglia «non è indirizzato al mondo», ma è «una riflessione del Sinodo consegnata al Santo Padre, che poi deciderà cosa fare», ha detto il cardinale Oswald Gracias nel briefing odierno in sala stampa vaticana. «Non tocchiamo la dottrina», ha puntualizzato il porporato informando che la «Relatio finalis» darà «direzioni generali, ma non entra in punti molto specifici: consegneremo al Papa il documento e ci aspettiamo da lui le linee guida». L’auspicio è che si arrivi a «direzioni pastorali accettabili da tutti», anche se nel dibattito «sono emerse opinioni differenti e su alcune questioni siamo ancora in ricerca». Una per tutte, la questione dei divorziati risposati: la proposta di dare la centralità al «foro interno», come è stato chiesto dal gruppo di lingua tedesca, per Gracias è una soluzione «ancora da studiare e approfondire». A una domanda su quali siano le novità del Sinodo rispetto alla «Familiaris Consortio» di Giovanni Paolo II, Gracias ha risposto che «rispetto a trent’anni fa ci sono nuove sfide per la famiglia: mentre la dottrina rimane la stessa, e tutti considerano l’indissolubilità del matrimonio un grande dono di Dio, cerchiamo nuove vie per aiutare le famiglie in un nuovo clima sociologico, politico, economico, ideologico».

La falsa notizia della malattia del Papa «non ha avuto alcun effetto sul nostro operato, abbiamo continuato a lavorare in spirito di sinodalità», ha assicurato il card. Oswald Gracias, rispondendo alle domande dei giornalisti nel briefing sul Sinodo svoltosi oggi in sala stampa vaticana, al quale hanno partecipato anche il vescovo di Tonga, Soane Patita Mafi, il membro più giovane del Collegio cardinalizio, e l’arcivescovo di Los Angeles, José Horacio Gómez. «Il mondo globalizzato va visto in tutte le sue interdipendenze e questo aspetto va valutato attentamente», ha detto Mafi, assicurando che «al Sinodo abbiamo lavorato con cuore aperto, cercando sempre di far sentire il sostegno della Chiesa alla famiglia». Tra le sfide che si trova ad affrontare l’Oceania, Mafi ha citato «l’individualismo» e i suoi effetti «sulla famiglia allargata» e le migrazioni, tema molto presente al Sinodo, che «porta molti abitanti a cercare altrove una vita migliore, rompendo con i valori tradizionali». Dell’impatto delle migrazioni ha parlato anche Gomez: «Negli Usa ci sono 11 milioni di immigrati irregolari, sono persone che fanno parte della nostra famiglia e che vanno aiutate». Centrale anche il tema dell’unità: negli Stati Uniti «è una questione molto sentita», ha affermato l’arcivescovo di Los Angeles, secondo il quale il Sinodo «deve lanciare un messaggio forte su questo tema, per dimostrare che la famiglia è l’istituto sul quale si può sempre contare».