Vita Chiesa

Sinodo: coniugi Zamberline (Brasile), «sessualità fattore di santificazione»

“Sposati da 41 anni, tre figli, una nuora e una nipote, i coniugi hanno fatto notare come sia “assolutamente necessario formare gli sposi alla perfezione umana e cristiana della relazione sessuale”, partendo dalla consapevolezza che “la generazione dei figli è un gesto sublime di amore per la donazione della vita”, ed ogni matrimonio deve essere aperto alla vita, non chiuso “egoisticamente” alla sua trasmissione. Tuttavia, “per ragioni giuste, e non per egoismo, gli sposi possono decidere di dilazionare la nascita dei figli, puntando ad una maternità e paternità responsabile”: è in questo spazio che si situa la liceità dei metodi naturali di regolazione della fertilità, offerti agli sposi cristiani, che “sono aperti alla vita e rifiutano l’aborto”.

“Il controllo della natalità attraverso i metodi naturali teoricamente è un bene: purtroppo, la nostra cultura attuale ce li presenta come carenti di praticità”. “Gli sposi, principalmente giovani – hanno detto i coniugi brasiliani – vivono un ritmo di vita che non permette loro di praticare questi metodi, che una volta scelti domandano tempo per la loro applicazione, e il tempo è un prodotto raro nel mondo in cui viviamo. Per di più, poiché possono essere applicati superficialmente e, per questo motivo, male utilizzati, i metodi naturali hanno acquisito la fama ingiusta di essere poco sicuri e molte volte inefficaci”.