Vita Chiesa

Sinodo famiglia: p. Lombardi, tra ieri e oggi 75 interventi. Missionarietà famiglia e misericordia-verità

Tra i temi al centro degli interventi, ha riferito, la famiglia come via concreta della Chiesa e via di edificazione sociale e di santificazione. E poi spiritualità familiare insistendo sulla preghiera e partecipazione all’Eucaristia, vocazione al matrimonio e alla vita familiare «che va vista come risposta alla chiamata di Dio, non inferiore rispetto a quella al sacerdozio o alla vita religiosa». Si è parlato, ha proseguito p. Lombardi, «anche della missionarietà della famiglia, responsabile anche nella vita della Chiesa della formazione al matrimonio e del sostegno delle altre famiglie, del suo contributo alla pastorale della famiglia». Al centro degli interventi anche l’importanza dei movimenti e dei gruppi di vita familiare. «Molto sviluppato il tema della misericordia, che si manifesta nella vicinanza e tenerezza in rapporto anche alle situazioni difficili di coppie e famiglie, e il legame misericordia-verità misericordia-giustizia, e misericordia-accoglienza, un vero invito a non opporre misericordia a verità».

P. Lombardi ha inoltre riferito che nei 75 interventi di ieri pomeriggio e questa mattina si è parlato anche dell’indissolubilità del matrimonio che «deve essere presentata positivamente e non come un giogo», delle «famiglie con coniugi di religioni diverse, di migrazioni» e anche di «famiglia che può essere luogo di educazione al male, alle strade sbagliate se i rapporti sono corrotti». Ulteriori temi la cura pastorale delle famiglie dei militari. «Importante – è stato detto – incoraggiare i giovani perché nel dinamismo della fede è possibile costruire una famiglia». Padre Thomas Rosica ha riferito che uno dei padri sinodali ha invitato a guardare anche al futuro del Sinodo. 

«Mi chiedo sempre in che modo può sopravvivere la famiglia. Mi rendo conto che riusciamo a sopravvivere non perché siamo solo un’entità sociale ma perché la famiglia è un’entità, una forza spirituale che tiene giorno dopo giorno, che fa squadra». Lo ha detto oggi il cardinale Baselios Thottunkal, arcivescovo maggiore di Trivandrum dei siromalankaresi e presidente della Conferenza episcopale dell’India, intervenuto in Sala stampa vaticana al briefing quotidiano del Sinodo ordinario sulla famiglia. Accanto a lui lo spagnolo padre Javier Alvarez-Ossorio, superiore generale della Congregazione dei Sacri cuori. «L’India – ha spiegato il card. Thottunkal – ha più di 160 circoscrizioni ecclesiastiche. Il Sinodo per noi è un modo di ascoltare, condividere e portare a casa qualcosa di positivo per contribuire a risolvere le problematiche della famiglia. Anche il momento di ascoltare le situazioni e la bellezza delle Chiese locali. Nella nostra cultura indiana la chiesa siromalankarese ha in grande patrimonio». Oggi «occorre riconoscere il ruolo dei genitori e dei nonni, i nonni a volte vengono considerati inutili. Nella nostra Chiesa – ha concluso – la famiglia produce frutti che devono essere condivisi con la Chiesa universale. L’India si nutre della famiglia: da noi bambini e anziani non vengono considerati un peso, ma il seme e il frutto della famiglia».

«Molti degli interventi ascoltati richiedono soluzioni concrete di accompagnamento in situazioni fortemente condizionate dalla cultura locale. Per questo, oltre a decisioni universali si dovrebbero permettere soluzioni locali a livello di Conferenze episcopali o addirittura diocesi», ha detto ancora padre Javier Alvarez-Ossorio. «Sarebbe bene – ha aggiunto – che frutto del Sinodo non sia solo il documento finale, ma la messa in moto di una dinamica di Chiesa con la possibilità di assumere decisioni a livello locale». «Questa mattina – ha proseguito – abbiamo avuto la bellissima testimonianza di una coppia, lei cattolica e lui indù: lui si è fatto battezzare ed ora tutti e due sono cristiani». «Alcuni casi riferiti dai padri africani – ha aggiunto padre Federico Lombardi, direttore della Sala stampa vaticana – riguardano le difficoltà di donne con marito poligamo. L’impegno pastorale è come essere vicini a queste donne in situazioni di grande solitudine». Il portavoce vaticano ha tuttavia fatto notare che molte coppie di religione differente sono «luogo di autentico rispetto e dialogo interreligioso».