Vita Chiesa

Social network: mons. Ruiz a Weca, «Francesco parla già in digitale»

In occasione del primo anniversario dell’elezione di Papa Francesco, l’associazione WebCattolici (WeCa) ha invitato, ieri sera, per la quarta diretta del suo percorso «La Rete: Come Viverla», anche monsignor Lucio Adrian Ruiz, responsabile del Servizio Internet Vaticano, per raccontare l’evoluzione, i cambiamenti e il continuo divenire della Rete. Sulle «doti» digitali di Papa Francesco mons. Ruiz, argentino come il Pontefice, ha detto: «Bergoglio ci ha colpito tutti con le sue carezze, i suoi abbracci, il suo sorriso, quel suo pollice in su. Meraviglia questo modo di rapportarsi con la gente, capace di trasmettere il Vangelo anche con il corpo, con lo sguardo, con una parola semplice. Quando parla, è più veloce di Twitter. Il suo stesso modo di parlare è un ‘twittare’. Parla già in digitale: i suoi messaggi, comprensibili e immediati, arrivano immediatamente al cuore di tutti. I fedeli con il telefonino fotografano i suoi gesti e trasmettono le sue parole in pochi istanti in tutto il mondo».

Nel corso della sono intervenuti per tracciare i mutamenti nel mondo della comunicazione anche Andrea Melodia, presidente dell’Unione cattolica stampa italiana, Andrea Salvati, managing director di Aleteia, e Lorenzo Mastropietro, responsabile tecnologie e sicurezza informatica di Piaggio S.p.a. «Il cosiddetto web 2.0. – ha fatto notare Melodia – comporta la fine del vecchio concetto dei media di massa, si va sempre più verso un uso personale dei media. I media siamo noi. Ormai gli strumenti di comunicazione diventano delle propaggini del corpo e portano l’utente al centro dei processi comunicativi». Salvati ha provato a delineare il futuro della Rete: «Dopo il web 2.0, che ha visto un aumento della potenzialità di banda e l’avvento dei social network, ci aspetta il web 3.0, che gli esperti identificano come la componente semantica: i collegamenti tra dati saranno gestiti direttamente dai computer. In poche parole, ci saranno delle macchine che parleranno con delle macchine. Ma non vi saranno cambiamenti rivoluzionari: il vero cambiamento, più lento, consiste nella mole sempre maggiore di dati che mettiamo in Rete». Un primo passo, forse, è già nel «cloud», la possibilità di ricorrere a strumenti di calcolo e applicativi nella Rete. Mastropietro ha ricordato l’urgenza, per chi opera nel web, anche per fini pastorali, di «restare al passo con i tempi». Info: www.weca.it.