Vita Chiesa

TEOLOGI FIRENZE INCONTRERANNO IN GIAPPONE MONACI BUDDISTI

Una delegazione di docenti della Facoltà Teologica dell’Italia Centrale di Firenze volerà domani in Giappone per incontrare i monaci buddisti dell’ordine Shingon del Monte Koya. L’iniziativa avviene all’interno di uno scambio culturale tra l’università cattolica fiorentina e la Koyasan University della prefettura di Wakayama in occasione del 120/o anniversario della fondazione della facoltà giapponese. L’incontro ne segue uno analogo avvenuto lo scorso novembre a Firenze quando il rettore Chisho Namai ed il segretario generale Shodo Habukawa della Koyasan con alcuni docenti furono ospiti della Facoltà Teologica dell’Italia centrale per una visita alla Toscana e per assistere ad un convegno sull'”Arte come espressione dell’uomo” in Palazzo Strozzi. In quell’occasione i monaci, in segno di rispetto ed amicizia, celebrarono il rituale del fuoco (goma), un’antichissima cerimonia di origine indiana.

La delegazione toscana parteciperà ad una conferenza internazionale di studi sul buddismo esoterico che si svolgerà dal 5 all’8 settembre proprio sul Monte Koya. Al termine del viaggio è prevista anche la visita al vescovo di Kyoto Paul Yoshinao Otsuka. “Questi eventi – ha dichiarato il preside della facoltà fiorentina don Andrea Bellandi – sono importanti per la conoscenza reciproca, per l’amicizia che si è già creata lo scorso anno, nella consapevolezza che ogni dialogo è fecondo nella misura in cui parte dalla chiarezza della propria identità. Partiamo con la speranza di uno scambio fruttuoso, sempre accompagnati dalla certezza che Cristo è colui che unico ci rivela fino in fondo il volto buono del mistero”.

Posta sul Monte Koya, a due ore di auto da Osaka, la Koyasan University è all’interno di un insediamento di circa 4 mila persone, sviluppatosi attorno a 120 templi che sono riconducibili alla tradizione del buddismo Shingon, fondato nel IX secolo da Kobo Daishi uno dei patriarchi della cultura giapponese. Per l’importanza artistico e culturale che ricopre dal luglio 2004 il Monte Koya è stato designato dall’UNESCO “Patrimonio mondiale dell’umanità”.

La delegazione, guidata dal preside don Bellandi, è composta dal vicepreside don Stefano Tarocchi, da mons. Basilio Petrà (professore di morale che all’interno della conferenza internazionale terrà un relazione su “Il ruolo della vita e della fede nello studio della religione”), dai professori di dogmatica don Saverio Cannistrà, padre Valerio Mauro, Antonio De Santi, da don Alfredo Jacopozzi professore di storia delle religioni e direttore dell’istituto superiore di scienze religiose “B. Ippolito Galantini”, e da don Diego Pancaldo professore di teologia spirituale. (ANSA).