Vita Chiesa

TERRA SANTA: GERUSALEMME, DAL 7 AL 12 GENNAIO LA VISITA DEI VESCOVI USA E UE

Sostenere, incoraggiare e far conoscere le ricchezze e le difficoltà delle comunità cristiane di Terra Santa, per creare una maggiore solidarietà tra le Chiese locali e quelle occidentali e per contribuire alla costruzione di una pace giusta per tutti gli abitanti di questa terra: è quanto si propone l’Holy Land Coordination (Hlc), Coordinamento dei vescovi di Nord America e Ue per la Terra Santa, che si ritroverà a Gerusalemme, dal 7 al 12 gennaio, insieme all’assemblea degli ordinari cattolici di Terra Santa (Acohl), per il loro tradizionale incontro. L’iniziativa, infatti, si svolge, dal 1998, ogni anno in gennaio, su mandato della Santa Sede, e con l’organizzazione della Conferenza episcopale di Inghilterra e Galles. “Questo incontro – dichiara al SIR padre Pietro Felet, segretario generale dell’Achol – è un evento molto importante per i pastori delle Chiese di Terra Santa e per i fedeli che apprezzano molto la visita che i rappresentanti dell’Hlc fanno alle loro parrocchie e comunità”. Quest’anno ad essere visitate saranno le parrocchie di Gaza, Nablus-Rafidia, e la siro-cattolica di Gerusalemme”. Densa l’agenda dei lavori, con il patriarca latino di Gerusalemme, Fouad Twal, che illustrerà la situazione dei cristiani in Terra Santa, cui farà seguito una tavola rotonda con rappresentanti diplomatici di diversi Paesi dedicata alle prospettive di pace in Medio Oriente. Tra i temi in discussione, afferma padre Felet, “anche la primavera araba e l’impatto che questa potrebbe avere su Israele e Palestina. Davanti ai sommovimenti in atto in diversi Paesi della Regione, infatti, non mancano i timori”. Altro argomento sul tappeto, aggiunge il Segretario generale, “è la violenza crescente dei coloni israeliani verso i palestinesi, cosa che suscita non poca preoccupazione nel Governo israeliano e frustrazione tra gli stessi palestinesi”. Si parlerà, inoltre, della crisi abitativa e segnatamente dei “problemi connessi all’affitto, al restauro, alla costruzione di appartamenti”. Spiega padre Felet: “le chiese locali hanno come urgenza cui far fronte quella delle famiglie che hanno limitate risorse economiche o che sono alloggiate in condizioni molto precarie. E’ necessario offrire loro una sistemazione adeguata e questo presuppone l’adeguamento, il restauro di tutti quei vecchi nuclei abitativi che la Chiesa possiede”. Celebrazioni, meeting interreligiosi e con esponenti politici israeliani, scandiranno l’incontro dell’Hlc che si chiuderà il 12 gennaio, a Gerusalemme, con la pubblicazione di un documento finale, nel corso di una conferenza stampa. (Sir)