Vita Chiesa

Terremoto a Ischia: il Papa manda il suo elemosiniere tra gli sfollati

(da Ischia) «Un abbraccio che Papa Francesco vuol dare ai terremotati di Ischia». Così mons. Pietro Lagnese, vescovo di Ischia, definisce al Sir la scelta del Pontefice di mandare ieri e oggi il suo elemosiniere, mons. Konrad Krajewski, nell’Isola Verde. Un gesto, come spiega un comunicato dell’Elemosineria apostolica, con il quale il Santo Padre, «pensando alla Sacra Famiglia in ricerca di un alloggio a Betlemme e poi profuga in Egitto, desidera essere vicino a quasi 2.500 persone sfollate dalle proprie abitazioni a causa del terremoto dello scorso 21 agosto». La scossa di magnitudo 4 ha colpito in serata i comuni di Casamicciola Terme, Lacco Ameno e Forio.

L’elemosiniere è stato mandato a nome di Papa Francesco per portare il suo conforto e i suoi saluti, ma soprattutto «per partecipare in modo concreto a sostenere la popolazione del luogo in collaborazione col vescovo diocesano».

Mons. Krajewski ha celebrato l’Eucarestia, insieme al vescovo Lagnese, ieri pomeriggio, alle ore 17.30, presso la chiesa conventuale dei Padri Passionisti a Casamicciola, mentre nella mattinata di oggi, 18 dicembre, visiterà in forma privata le zone di Casamicciola e Lacco Ameno più colpite dal sisma del 21 agosto scorso.

Un Fondo per chi è in difficoltà. «L’elemosiniere – spiega mons. Lagnese – porta un dono del Papa per i terremotati, che alimenterà il Fondo che la diocesi di Ischia con gli aiuti della Conferenza episcopale campana e della Conferenza episcopale italiana ha costituito in favore delle famiglie colpite dal sisma». Con questo Fondo, chiarisce il presule, «vorremmo aiutare le famiglie che hanno ricevuto danni dal sisma e le microimprese. Io ho nominato una commissione all’interno della curia, che esamina le richieste delle famiglie, di cui fanno parte gli stessi parroci delle zone terremotate». L’obiettivo, evidenzia mons. Lagnese, «sarebbe aiutare circa 400 famiglie». «Abbiamo pensato anche a un contributo per le microimprese – aggiunge il vescovo – al fine di farle ripartire e così riavviare la ripresa economica di quelle zone».

La Chiesa accanto alla popolazione. La Chiesa in ogni  modo ha cercato di alleviare i disagi patiti dalla popolazione a causa del sisma. «La gente – afferma il presule – sembra avere accolto molto bene questa iniziativa e riconoscere nella Chiesa di Ischia un’istituzione che particolarmente si sta dando da fare e, per questo, anche la più credibile».

Lo stesso mons. Lagnese, dal primo momento del terremoto, è stato a fianco dei terremotati. «Abbiamo cercato di essere una Chiesa che vuole stare tra la gente con il passo di Papa Francesco», dice schermendosi. «Anche alla Caritas – racconta il vescovo – sono giunti messaggi di ringraziamento per questo impegno concreto della Chiesa a fianco dei terremotati, che ancora oggi continuano a vivere tra tanti ‘se’, ‘quando’ e ‘dove’ perché non sanno se, quando e dove avranno una casa». In totale gli sfollati sono circa 2500, ma quelli che attualmente non hanno trovato sistemazione provvisoria in altre case e sono ancora negli alberghi «sono circa 600». Il terremoto, che ha fatto due vittime, Lina Balestrieri e Marilena Romanini, ha provocato danni a case, scuole e chiese. Con l’arrivo di mons. Krajewski una volta di più la Chiesa si fa prossima di chi vive momenti difficili: «Il dono che porta a nome di Francesco è l’abbraccio che il Papa vuol far sentire ai fratelli terremotati di Ischia», conclude mons. Lagnese.

Grati al Papa. «Abbiamo la gioia di avere in mezzo a noi, stasera, mons. Konrad Krajewski, l’elemosiniere del Santo Padre, accompagnato da mons. Piero Marini. Mons. Krajewski è qui per portarci l’abbraccio del Papa». Lo ha ricordato ieri sera mons. Pietro Lagnese, vescovo di Ischia, nel suo saluto a mons. Krajewski, all’inizio della celebrazione eucaristica nella chiesa conventuale dei Padri Passionisti a Casamicciola. «Nel giorno del suo 81° compleanno il Santo Padre ha voluto che venisse in mezzo a noi il suo elemosiniere per dirci che è con noi, prega con noi, ci è vicino, condivide le sofferenze e i disagi di tanti terremotati, colpiti dal sisma del 21 agosto di quest’anno – ha proseguito mons. Lagnese -. Vogliamo ricambiare quest’atto di delicata e squisita cortesia del Santo Padre con l’impegno della preghiera per il Papa e il suo ministero, per la sua vita e la sua salute». Il vescovo ha, quindi, sottolineato: «Il Papa, con questo gesto che è accompagnato da un dono concreto che vuole consegnare alla nostra Chiesa perché sia devoluto alle famiglie disagiate attraverso il voucher che la diocesi ha messo in essere per le tante persone che vivono nel disagio, davvero ci porta un abbraccio grande al quale noi vogliamo esprimere tutta la gratitudine della Chiesa di Ischia e di tutti i terremotati».

«Il Santo Padre vuole stare con voi». Lo ha detto mons. Krajewski, nel suo saluto al termine della celebrazione eucaristica. Proprio in questo tempo, nel quale si avvicina il Natale, «il Papa ha pensato a voi – ha aggiunto – perché la Santa Famiglia non trovava l’alloggio, per loro tutta la zona con le abitazioni era rossa, non potevano entrare, solo la mangiatoia e poi la fuga. Il Papa ha pensato alle quasi 800 famiglie di questa zona che non possono entrare nelle proprie case, quasi 2500 persone che sono fuori alla propria abitazione. Il Papa sta con voi, prega per voi. Mi ha chiesto di abbracciare ogni famiglia, ogni persona, vi vuole bene».