Vita Chiesa

VALLOMBROSANI, EUGENIO CASETTA E’ IL NUOVO ABATE GENERALE

La congregazione dei Monaci Vallombrosani ha un nuovo Abate Generale. È Giuseppe Casetta, 49 anni appena compiuti. Succede a don Lorenzo Russo che ha guidato per 30 anni la congregazione fondata da San Giovanni Gualberto. «Le mie priorità – spiega don Casetta – sono sempre state l’insegnamento e la predicazione. Continueranno ad esserlo anche in questo mio nuovo impegno con un occhio di riguardo alla comunione delle nostre comunità in Italia e nel mondo». La benedizione abbaziale ci sarà lunedì 6 agosto alle ore 16 nella chiesa di Vallombrosa. La prima caratteristica che balza agli occhi di don Casetta è la sua precocità. Il nuovo abate è nato il 21 maggio 1958 a Pordenone ed è entrato nei Vallombrosani nel 1969, ad appena 11 anni. «Erano anni in cui c’erano tantissime vocazioni di giovani – racconta – ed entrai nel seminario monastico di S. Maria delle Grazie a Pordenone». Dal 1975 proseguì gli studi presso il monastero di S. Prassede a Roma per gli studi liceali. Nel 1978 emise la professione monastica, dopo l’anno di noviziato a Vallombrosa, e ritornò a Roma per gli studi filosofico-teologici presso il Pontificio istituto di Sant’Anselmo. «Qui chiesi – sottolinea don Casetta – di poter studiare e approfondire la lingua inglese e tedesca per un anno». La domanda fu accolta: per 6 mesi studiò inglese, per 4 tedesco. Il 25 agosto 1984, a Vallombrosa, fu il primo monaco ad essere ordinato sacerdote dal vescovo di Fiesole Luciano Giovannetti. Poi continuò gli studi filosofici alla Gregoriana fino al 1987, anno in cui iniziò ad insegnare filosofia in prestigiose università pontificie. Per 18 anni – ovvero dal 1989 fino ad oggi – ha svolto il delicato ufficio di Procuratore generale presso la Santa Sede risiedendo come superiore nel Monastero di Santa Prassede a Roma. Adesso il nuovo incarico che gli pone sfide importanti. «Innanzitutto – spiega il nuovo Abate generale – un’attenzione particolare alla comunione delle nostre comunità». I Vallombrosani – in totale un’ottantina – hanno sette case in Italia (di cui due in diocesi di Fiesole: Vallombrosa, casa madre, e Passignano), una in Brasile e una in India. «In secondo luogo – conclude don Casetta – la priorità è la corretta formazione dei nostri monaci, soprattutto quelli che provengono dall’estero».

Simone Pitossi