Vita Chiesa

Vita consacrata: mons. Carballo (Congregazione), Vangelo, profezia, speranza

Ad inaugurarlo sarà la celebrazione eucaristica presieduta alle 10 da Papa Francesco nella basilica di san Pietro, preceduta, la sera di sabato 29, da una veglia di preghiera nella basilica di Santa Maria Maggiore (ore 19). La lettera, edita dalla Libreria editrice vaticana e intitolata «Scrutate. Ai consacrati e alle consacrate in cammino sui segni di Dio», segue la prima, «Rallegratevi», diffusa lo scorso 2 febbraio. «La vita consacrata – prosegue mons. Carballo – guarda soprattutto a due cose. Anzitutto che i consacrati prendano coscienza della bellezza della sequela di Cristo, secondo la forma cui sono stati chiamati, poi che gridino al mondo senza complessi, né di superiorità ma neppure di inferiorità, la bellezza di questa vita».

«Oggi più che mai – assicura mons. Carballo – il mondo ha bisogno di uomini e donne che vivano il Vangelo, siano profeti e seminatori di speranza. Per questo la vita consacrata è attualissima, controcorrente ma attualissima». Commentando nel suo intervento il titolo della lettera, il segretario del dicastero responsabile dei religiosi ha spiegato che l’esortazione «Scrutate» costituisce un passo avanti, rispetto a «Rallegratevi», nel percorso di preparazione all’Anno della vita consacrata A cinquant’anni dal Concilio, per il segretario della Congregazione vaticana, i consacrati sono chiamati a fare memoria di «un evento vivo in cui abbiamo riconosciuto la nostra identità più profonda» e che ha affidato un metodo: «il metodo della riflessione che si compie sul mondo e sulla vicenda umana a partire dalla Parola di Dio». La vita consacrata «sta attraversando un guado ma non può restarvi in modo permanente. Siamo invitati ad operare il passaggio»: ad essere «chiesa in uscita», secondo la definizione del Pontefice. Con particolare vigilanza «per cogliere la sfida delle domande che provengono dai crocevia del mondo», la vita consacrata è chiamata anche a individuare «strade nuove e coraggiose per raggiungere tutti» e a «vivere con particolare intensità la statio dell’intercessione».

La lettera «Scrutate» ci invita «a vegliare sull’umano e sul suo destino spirituale». Lo ha detto ieri sera a Roma, alla Pontificia Università Urbaniana, suor Suor Nicla Spezzati, sottosegretario della Congregazione per gli istituti di vita consacrata e le società di vita apostolica, presentando la seconda lettera circolare che la Congregazione ha indirizzato ai consacrati in preparazione all’anno della Vita consacrata che si apre il 30 novembre. «I nostri sguardi – ha osservato la religiosa – sono a volte ‘spenti’ nei mondi virtuali»; di qui l’invito ad «allenare il nostro sguardo, la nostra ‘anima, l’attitudine ad intus legere, a custodire la fede che sostanzia la speranza», ma anche ad avere cura dell’umano e a «sostare nella preghiera di intercessione». «Scrutare significa conquistare lo sguardo di Dio sulla vita, sugli altri, su noi stessi. Uno sguardo benevolente, fiducioso, sereno», ha fatto notare padre Mario Aldegani, superiore generale della Congregazione dei Giuseppini del Murialdo, per il quale la vita consacrata va vissuta «come vita di passione per Dio e l’umanità, come samaritana capace di riconoscere le sue ferite e lasciarsele curare, come capacità di farsi essa stessa curatrice e guaritrice». Per padre Lorenzo Prezzi, dehoniano, direttore della rivista «Testimoni», il documento indica anche «una nuova stagione della Congregazione, un avvenuto mutamento di clima».