Vita Chiesa

Williams, a Canterbury un devoto della Madonna

L’abate Vittorino Aldinucci, per molti anni abate del monastero benedettino di San Miniato a Firenze e vero pioniere dell’ecumenismo, da 13 anni vive nel monastero di Cristo Re a Londra, da dove continua a collaborare con il nostro settimanale: lo possiamo considerare il nostro «corrispondente» dalle rive del Tamigi.

di Vittorino Aldinucci

Il 27 febbraio, nella prestigiosa cattedrale di Canterbury, alla presenza di tutte le autorità religiose cristiane e non cristiane e di tutte le autorità civili ha avuto luogo l’intronizzazione di Rowan Williams, centoquattresimo arcivescovo di Canterbury guida morale dei 70 milioni di anglicani nel mondo. La cerimonia si è svolta «cum pompa magna» e con una precisione perfetta; mentre nella cattedrale, gremita di invitati era tutto un trionfo, fuori della cattedrale si è notato un piccolo gruppo di contestatori contro il nuovo arcivescovo. Chi erano questi contestatori? Nientemeno che degli anglicani e soltanto anglicani e non altri. Anglicani della così detta bassa Chiesa denominati «angloevangelici». Perché protestavano? Per il fatto che il nuovo arcivescovo è devoto della Madonna ed il suo ultimo libro dal titolo «Praying with icons of the virgin» invita a pregare la Madonna, quindi per gli anglicani evangelici è un’idolatra. Ed anche per il fatto che, egli essendo «liberal», non è contrario all’ordinazione degli omosessuali.

Ma chi è questo nuovo arcivescovo? Per la prima volta nella storia della Chiesa anglicana non è un inglese ma un gallese e non proviene dalla Chiesa di Inghilterra la quale è Chiesa nazionale, cioè Chiesa di stato, ma da una Chiesa libera quale è la Chiesa del Galles ed ha già espresso il suo pensiero e si augura che anche la Chiesa di Inghilterra venga separata dallo Stato. Del resto è l’unica Chiesa di tutta la così detta «Comunione anglicana» che sia Chiesa di Stato ed è proprio per questa ragione che l’arcivescovo di Canterbury non viene eletto dal sinodo della Chiesa ma nominato dal primo ministro, il quale lo presenta, per la definitiva aprovazione, alla firma della Regina, capo della Chiesa anglicana di Inghilterra. L’organo legislativo in ogni nazione è il sinodo ed oggi le Chiese sinodali anglicane sono 37 in tutto il mondo. Ogni Chiesa sinodale è indipendente e l’Arcivescovo di Canterbury e il «Primus inter pares», non può interferire nelle decisioni prese dai singoli sinodi. Fuori della sua diocesi non ha giurisdizione ma soltanto un indirizzo morale. Del resto ha già messo le mani avanti affermando «Io non sono un piccolo papa».Il nuovo arcivescovo è stato un ragazzo «prodigio», è sempre stato il primo della sua classe. A 26 anni era già un brillante professore presso l’università di Oxford. È un ottimo scrittore, un oratore di grido. Appartiene alla cosidetta «alta Chiesa» cioè anglo–cattolica ma con idee «liberali». È sposato e ha due figli. Ha soltanto 52 anni, resta in carica fino a 70 anni, quindi ha davanti a sé un lungo governo. Come è stata accettata la sua nomina? Dagli anglicani, eccetto il piccolo gruppo di cui ho fatto cenno è stata accettata con una esplosione di gioia. E dai cattolici come è stata accetta? Il Cardinale Comac arcivescovo di Londra così si è espresso: «Il nuovo arcivescovo di Canterbury è una persona di profonda spiritualità. Un ottimo teologo. Ha il dono di saper comunicare con tutti. Non ho alcun dubbio che sarà una grande forza spirituale in questa nazione e nel mondo cristiano. Questi sono tempi di sfida per i “leaders” cristiani. Mi riprometto di collaborare intensamente con lui». Il vescovo C. Hollis incaricato dell’ecumenismo nella conferenza episcopale ha detto: «L’arcivescovo Rowan Williams sarà una voce importante sia per la comunione anglicana come per tutti coloro che lavorano per l’unità della Chiesa di Cristo».

L’Arcivescovo cattolico del Galles da cui proviene il nuovo arcivescovo così si è espresso: «in un primo momento sono rimasto male perché dovendo egli lasciare il Galles io perdo un grande amico e collaboratore nel campo ecumenico. Stavo collaborando con lui in una maniera piena di speranza. Sentirò la sua mancanza. Ad ogni modo la perdita del Galles sarà un ottimo guadagno per Canterbury. Egli è una persona di grande integrità e di profonda spiritualità. È una persona anche molto simpatica e da buon britannico ha il senso dell’umorismo».

Nel suo discorso ufficiale, da tutti apprezzato, ha invitato ad avere fiducia nel Signore, ad avere coraggio, a stare uniti rispettando le opinioni altrui, qui forse faceva una lieve allusione al piccolo gruppo di anglicani dissidenti. Ha affermato che stando uniti con il legame dell’amore possiamo fare nuove tante cose.

Concludendo possiamo dire che le premesse sono buone e ci auguriamo che il suo governo sia pieno di ottimi frutti specialmente per la meta di quell’«unum sint» a cui tutti aspiriamo. Ci si arriverà? Nonostante che questa meta sia ancora lontana, possiamo consolarci che dal Concilio fino ad oggi si sono fatti più passi che in tutti i secoli passati. Dobbiamo essere convinti che lo Spirito Santo non può ispirarci ad occuparci di una semplice chimera.