«Si presume, anche se non ha ancora fatto alcuna rivendicazione, che l’Isis sia tornato ad attaccare i cristiani. Forse in vista della celebrazione del Natale dei copti, il prossimo 7 gennaio, vuole essere un gesto per dire che l’Isis è ancora presente». Mons. Bruno Musarò, nunzio apostolico in Egitto, commenta così al Sir l’attacco terroristico alla chiesa di San Mena (Mar Mina) a Helwan, a sud del Cairo, che ha provocato la morte di 9 persone (incluso uno dei due terroristi).
Cristiani perseguitati
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Dura condanna per l’attentato di matrice terroristica di questa mattina al Cairo e piena solidarietà con la comunità cristiana di Egitto in vista del Natale. È quanto esprime in un comunicato il Grande Imam di al-Azhar, Ahmad al-Tayyib.
«Nell’anno 2017 sono stati uccisi nel mondo 23 missionari: 13 sacerdoti, 1 religioso, 1 religiosa, 8 laici». È quanto si legge nel rapporto annuale stilato dall’Agenzia Fides.
«Nell’attesa orante della nascita del Principe della Pace, invochiamo il dono della pace per tutto il mondo, specialmente per le popolazioni che più soffrono a causa dei conflitti in atto». È l’appello lanciato oggi dal Papa, dopo l’Angelus della vigilia di Natale in piazza San Pietro, nel quale ha parlato della figura di Maria.
Nella sua risposta umile e generosa alla chiamata dell’angelo, Maria si rivela collaboratrice perfetta del progetto di Dio, e ottiene una “gioia e una gloria altissima”. Lo ha sottolineato Papa Francesco all’Angelus della quarta domenica d’Avvento, in Piazza San Pietro, commentando il Vangelo dell’Annunciazione di Luca. E dopo l’Angelus ha invitato, in queste ore che ci separano dal Natale, a fermarsi a pregare davanti al presepe, per adorare nel cuore il mistero del vero Natale, quello di Gesù, principe della pace, e a pregare per le vittime della tempesta nell’isola di Mindanao, nelle Filippine.
(Papa Francesco)
Invochiamo il dono della pace per tutto il mondo, specialmente per le popolazioni che più soffrono a causa dei conflitti in atto. Rinnovo in particolare il mio appello affinché, in occasione del Santo Natale, le persone sequestrate – sacerdoti, religiosi e religiose e fedeli laici – siano rilasciate e possano tornare alle loro case. Preghiamo per loro.
«Il messaggio di Natale dice definitivamente che la sorella della religione è la pace e in nessun modo la violenza può trovare giustificazione. Questo è il messaggio che dobbiamo diffondere in tutto il mondo». Ai cristiani perseguitati ed uccisi a causa della fede, il cardinale Kurt Koch, presidente del Pontificio Consiglio per la promozione dell'unità dei cristiani, dedica in questa intervista di bilancio al Sir il suo primo pensiero.
«Gioia, preghiera e gratitudine sono tre atteggiamenti che ci preparano a vivere il Natale in modo autentico». Lo ha detto il Papa, durante l’Angelus di ieri, in cui ha invitato – a braccio – i 25mila fedeli presenti in piazza San Pietro a ripetere con lui «tutti insieme: gioia, preghiera e gratitudine».
«Un messaggio di speranza e di vittoria. Isis voleva cancellare la presenza cristiana e invece i jihadisti se sono andati, mentre noi siamo tornati». Con queste parole mons. Bashar Matti Warda, arcivescovo di Erbil, ha festeggiato la riconsacrazione della chiesa di San Giorgio a Tellskuf, gravemente danneggiata e profanata dall’Isis e ricostruita grazie ad un contributo di 100mila euro da parte di Aiuto alla Chiesa che soffre (Acs).
Il 33 per cento delle famiglie cristiane è già rientrato a Ninive. Si tratta di 6330 famiglie cristiane delle circa 19.452 costrette a fuggire nel 2014 a seguito dell’occupazione dei loro villaggi da parte dell’Isis. In vista del prossimo Natale Acs, già impegnata nella ricostruzione delle case distrutte, ha voluto pensare espressamente ai bambini, donando loro 15mila pacchetti regalo.
Tre progetti come doni di Natale per la comunità cristiana ad Aleppo. È la campagna lanciata da Aiuto alla Chiesa che Soffre.