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«Leonardo da Vinci nell'arte di Giuliano Ghelli» è il titolo della mostra allestita presso la sede di Villa Arrivabene a Firenze. La mostra, curata da Simone Teschioni in programma fino al 19 maggio, ha lo scopo di approfondire il legame e la forte ispirazione che il genio vinciano ha da sempre suscitato nell'immaginario e nel percorso d’artista di Ghelli, riscontrabile dagli anni ’90 fino ai suoi lavori più recenti.

Uno spazio multimediale e innovativo che permetterà di fare un viaggio virtuale nel Rinascimento fiorentino: così si presenterà il nuovo museo del Bigallo una volta che saranno conclusi i lavori di ristrutturazione, che coinvolgono anche la Loggia, entrambi di proprietà dell'asp Firenze Montedomini. Un progetto condiviso con l'Opera del Duomo, che è partner dell'operazione.

E’ dedicato all’ Abbazia millenaria di San Miniato al Monte l’ultima raccolta di poesie di Paola Lucarini, un viaggio spirituale scandito da sei momenti che tracciano un percorso lungo il mistero della vita che conduce alla contemplazione divina. Per la prima volta l’opera poetica dal titolo “San Miniato al Monte sarà presentata al pubblico nella forma di uno spettacolo di narrazione in forma diConcerto, con la regia del Prof. Piero Grazzini autore del progetto artistico, nel luogo che l’ha ispirata, l’Abbazia di San Miniato al Monte a Firenze, sabato 4 maggio alle ore 21.00, ingresso libero fino a esaurimento posti.

Lo Studio Rosai di Firenze continua la stagione espositiva 2019 con una mostra personale dell’artista e vignettista Alessio Atrei, a cura di Gian Luigi Corinto, sotto la direzione artistica di Fabio Norcini. La mostra propone una selezione di vignette di satira politica e di costume tra quelle pubblicate negli ultimi anni ed è incentrata sulla pluriennale collaborazione col settimanale cattolico ToscanaOggi, di cui ricorre il 35° anniversario della nascita.

I venti arazzi che raccontano le storie di Giuseppe, serie voluta dal duca Cosimo I de' Medici e tessuta tra il 1545 e il 1553 su disegno di tre dei maggiori artisti dell'epoca, Agnolo Bronzino, Jacopo Pontormo e Francesco Salviati, torna in esposizione a Firenze nel luogo dove era stata pensata, la sala dei Duecento di Palazzo Vecchio, l'antica aula consiliare della città.