Dopo l'enorme eco suscitata dall'esposizione al Museo Horne di Firenze del «Crocifisso in legno di tiglio», che con una proposta attributiva dei più importanti studiosi è stato associato a un possibile lavoro di Michelangelo giovane, la «Battaglia di Cascina» disvela la sua storia: 500 anni dopo. Si tratta di nuove letture di preziosi documenti conservati al Museo della Fondazione Horne grazie alla lungimirante acquisizione di Herbert P. Horne nel lontano 1909. I documenti sono relativi ai Cartoni della «Battaglia di Cascina».
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Il Museo Nazionale di Villa Guinigi a Lucca ospita fino all'11 luglio la mostra Matteo Civitali e il suo tempo. Pittori, scultori e orafi a Lucca nel Tardo Quattrocento. Un'ampia ed accurata esposizione, frutto di un cinquantennio di studi specialistici su Matteo Civitali (1436-1502) e, più in generale, su tutta l'arte lucchese che nonostante il suo valore è ancora poco nota al grande pubblico.
DI ROSSELLA TARCHI
Alla periferia di levante di Firenze, a pochi passi dal viale Europa o dai giardini di Piazza Francia si entra nella vecchia via di Badia a Ripoli fino a raggiungere il parco e il castello del Bisarno. Accanto, contornata di ulivi e di alberi da frutto, c'è San Pietro in Palco affidata alla comunità parrocchiale di San Bartolomeo in Badia a Ripoli. Domenica 28 marzo la piccola chiesa sarà riaperta al pubblico dopo nuovi restauri e una settimana prima, il 21, una cappella sarà inaugurata nella vicina Casa di riposo. L'aspetto esterno è di grande semplicità, all'interno la visita è un'escursione nella storia dell'arte fiorentina ma anche del Cristianesimo. A buon motivo la parrocchia di Badia a Ripoli ha voluto qua istituire un Centro di preghiera e di adorazione quotidiana del Santissimo Sacramento.
DI NEREO LIVERANI
Michelangelo disegnò i cartoni preparatori della Battaglia di Anghiari nello Spedale dei Tintori di Via dei Malcontenti, struttura ancora esistente, sia pur in parte trasformata, che ha ora l'ingresso da Via Tripoli e che corrisponde all'ex caserma Curtatone e Montanara, da poco acquisita, per le sue esigenze di spazio, dalla Biblioteca Nazionale. La scoperta è stata fatta da due studiosi fiorentini, Ludovico Sebregondi e Dino Savelli.