Arte & Mostre

Pitigliano, riallestimento del Museo di Palazzo Orsini

L’immensa mole del palazzo-fortezza dei Conti Orsini caratterizza gli affascinanti quadri ambientali di Pitigliano, la città del tufo. Iniziato a costruire nel secolo XII dai Conti Aldobrandeschi come fortezza, nuovi interventi di ampliamento vengono realizzati nel 1462 circa, in occasione del matrimonio fra Niccolò III Orsini con Elena dei Conti di Montelanico, mentre nel 1520 vengono rinnovate le strutture difensive su progetto dell’architetto Antonio da Sangallo il Giovane. Diviene residenza del Vescovo dal sec. XVIII e poi sede dell’attuale Diocesi di Pitigliano-Sovana-Orbetello.

Dal 1989, per volontà del Vescovo mons. Eugenio Binini, parte del Palazzo Orsini diviene anche deposito espositivo di molte opere d’arte religiosa provenienti dalle parrocchie della diocesi, sottratte al degrado e al pericolo di furti. Dal 1999 le sale espositive e le opere d’arte vengono aumentate di numero e mediante decreto il Vescovo mons. Mario Meini erige gran parte del palazzo a museo diocesano. I Vescovi successivi, mons. Borghetti e l’attuale mons. Roncari, ne proseguono la valorizzazione con il restauro di molte opere e degli importanti soffitti affrescati del secolo XV.

Negli ultimi dieci anni, in collaborazione con la Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio di Siena, sono stati compiuti studi relativi ad una ulteriore valorizzazione e ad una musealizzazione definitiva, in particolare per la realizzazione di una nuova illuminazione delle sale e delle opere d’arte con sistema illuminotecnico e corpi illuminanti forniti da Zumtobel. Gli studi si sono trasformati in progetto e il progetto in realtà. Va ricordato che i lavori ed i restauri progettati, sono stati realizzati tutti dalla Diocesi con il sostegno dell’Ufficio nazionale per i Beni Culturali ecclesiastici della Conferenza Episcopale Italiana attraverso i fondi derivanti dall’8×1000 alla Chiesa Cattolica.

Il Museo di Palazzo Orsini è un istituto culturale della Diocesi di Pitigliano-Sovana-Orbetello a gestione diretta e senza fine di lucro. L’idea fondamentale è quella di rendere il Palazzo Orsini museo di se stesso e un polo culturale a servizio del comprensorio diocesano; in particolare renderlo una sintesi della storia quasi bimillenaria della Diocesi, della sua cultura e della sua identità. Il museo è destinato anche a divenire un istituto che possa progettare proposte di ricerca, proposte didattiche e eventi culturali, in piena collaborazione con l’Archivio Storico Diocesano e la Biblioteca Diocesana “San Gregorio VII” ed anche con le istituzioni civili e statali. Il Museo di Palazzo Orsini non è il museo «di» Pitigliano, ma il museo della Diocesi e anche della collettività, in quanto come luogo di storia, cultura e arte è a servizio della popolazione e fruibile a tutti. Lo dimostra il fatto che nel 2016 è stato il terzo museo della Provincia di Grosseto quanto a numero di visitatori, provenienti dall’Italia e dall’estero.

Il museo ha ritrovato quest’anno parte dell’antico splendore con l’allestimento delle sale storiche e in particolare del piano comitale, con importanti restauri ed una accurata collocazione delle opere qui conservate, concentrate soprattutto nella nuova pinacoteca. Per esempio La Madonna con Bambino attribuita a Jacopo Della Quercia, una tavola di Guidoccio Cozzarelli, dipinti del Nasini, due grandi tele di Francesco Zuccarelli, bozzetti di Pietro Aldi, codici miniati e pergamene del sec. X-XII, vasi sacri del sec. XV, soffitti con interessanti cicli di affreschi quattrocenteschi, ecc.

La nuova illuminazione e la valorizzazione della parte architettonica è stata curata dagli architetti Barbara Fiorini e Giorgio Della Longa e dall’ingegnere Girolamo Audino, sotto l’alta sorveglianza della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Siena, Grosseto e Arezzo. In particolare la nuova illuminazione utilizza le proposte illuminotecniche di ultima generazione, sempre più efficienti e sempre meno impattanti, in grado di esaltare al meglio le opere esposte e riducendo al minimo gli effetti degradanti delle radiazioni luminose sulle parti pittoriche.

Per sottolineare l’importanza dei lavori eseguiti e con l’occasione dell’inaugurazione ufficiale, è stata allestita una mostra temporanea dal titolo «Signa Veritatis» con opere di Thomas Lange e Mutsuo Hirano, autori che abitano da decenni in Italia ma provenienti il primo dalla Germania e il secondo dal Giappone e che hanno esposto in tutto il mondo. La mostra sarà presente nel museo dal 22 aprile al 30 settembre di quest’anno. Si tratta di interessanti e pregevoli opere pittoriche e di scultura a carattere religioso, per lo più di ispirazione cristiana. La mostra non occupa spazi appositamente dedicati all’interno del museo, ma volutamente vede le opere dislocate nelle diverse sale e in «dialogo» con le opere presenti, spesso con una sorprendente corrispondenza tematica tra i due generi. «Pro-vocare» è l’idea soggiacente alla mostra. Pro-vocare gli animi e i sensi per una lettura più approfondita delle tematiche religiose.