Opinioni & Commenti

Facebook? Come Pinocchio con Lucignolo…

di Umberto Folena

Come dicono le mamme, quando i loro figlioli cadono in tentazione, la colpa è tutta delle cattive amicizie. È così che uno finisce in Facebook (d’ora in poi, Fb). Ci finisce capo e collo, difatti la maggioranza di noi appare ritratto dalle spalle in su con un’espressione che cerca disperatamente di apparire interessante, seducente, divertita, noncurante, allusiva, eccetera. Ma che c’entrano gli amici? Di solito va così. Sulla tua posta elettronica arriva l’invito di un amico: vieni anche tu su Fb! È facile, gratuito e fai un sacco di scoperte interessanti. Facile e gratuito: e quando mai? Così, come Pinocchio con Lucignolo, ti connetti a Fb pensando: come ci entro, posso pure uscirne. In effetti è facile e gratuito ma quando sei dentro, gnam, sei divorato.

Fb infatti ti aspetta a fauci spalancate. Basta che nel tuo profilo tu inserisca quale scuola hai frequentato, e subito ti invia una serie di nomi e foto di gente che era a scuola con te negli stessi anni. Il mio compagno di classe!, esclami. Proprio lui, dopo secoli. Non importa che fosse il più taciturno o rompiscatole. O appaia spelacchiato, privato dalla dura morsa del tempo della generosa capigliatura stile anni Settanta. Il vecchio compagno di classe evoca la gioventù, la sua energia e le sue speranze. È il frollino dorato sfornato caldo della pubblicità; a me i frollini non piacciono, ma quel senso di calore e accoglienza è irresistibile. Accidenti a lui, il compagno frollino funziona sempre. Lo inserisci tra gli amici. E subito Fb ti suggerisce nuove possibilità. Incrociando gli amici comuni, insinua: non è che conosci pure lui? E lei? E lui? In pochi giorni, se non ci stai attento, hai dozzine di amici. Amici… Diciamo conoscenti. E di tutti vieni a sapere quello che loro vogliono farti sapere. Tutti possono scrivere sulla tua bacheca, e tu puoi scrivere sulla loro. Senza alcuna differenza tra parchi e bulimici.

A costo di dare dispiaceri e apparire asociale, c’è chi si pone dei limiti. A più di cento amici non riesco a star dietro, io. Ma altri sono degli implacabili collezionisti. I politici, ad esempio. Mille, duemila, diecimila. Sembra – anche se non può esserlo, i politici non sono così bambini… – una gara a chi ne ha di più. Prendiamo Firenze e il suo sindaco prossimo venturo. Se fosse una gara, Matteo Renzi condurrebbe su Lapo Pistelli per 3961 amici a 2528 (dati aggiornati al 30 dicembre scorso), con Daniela Lastri arrancante a 1722 e Graziano Cioni a 923: se si ritirasse non si annoierebbe, con tutta quella gente di cui leggere e a cui scrivere.

Amici… C’è chi usa Fb come pausa e diversivo, un po’ come andare al bar dieci minuti per un caffè e due chiacchiere. Al bar non parli certo di lavoro, di pratiche da sbrigare o articoli da scrivere. Ti perdi in arguzie e spiritosaggini, facendo emergere il lato giocoso di te e sperando di divertire e divertirti. Ma ci sono i fondamentalisti che ti dicono tutto ma proprio tutto di quello che stanno facendo. La casella principale, dove Fb ti chiede: «Commenta il tuo stato» , suscita un fascino irresistibile. Un’amica lo aggiorna ogni dieci minuti: «La bimba mangia la pappa», «La nonna ha telefonato», «La bimba ha rigurgitato», «Ho due linee di febbre» (per forza, con tutti gli accidenti che ti mandano…).

E infine ci sono i fan e i gruppi. Sono richieste ricattatorie. Fb: «Un tuo amico è diventato fan di Giovanni Paolo II. Anche tu vuoi diventare fan?». Ci mancherebbe: fan! Così in due settimane diventi fan di Thomas Merton, G. K. Chesterton, La Pira (con altri 827), i Fratelli Marx, il regista Tim Burton, Francesco Guccini, il replicante Roy (da «Blade Runner»), Marco Decimo Merisio («Il gladiatore»), Paperoga e non sai più quant’altri. E le cause? Aderisci alla lotta contro la violenza alle donne? Ma certo. Per la pace del mondo? Sicuro. Affinché tutti siamo più buoni? Altroché. C’è anche il gruppo per la difesa del congiuntivo, e lì l’adesione è particolarmente convinta. Quanto a coloro che sperano di vedere il terzo scudetto della Fiorentina, beh, quello non è un gruppo per vecchi.

Ma alla fine, Fb fa bene o fa male? È come un bicchiere di Chianti: uno, centellinato, fa bene; cinque di fila fanno male. Dipende tutto da noi. O dalle cattive amicizie. Post scriptum: se anche tua moglie è su Fb, non inserire tra gli amici le ex fidanzate.