Cultura & Società

A Camaldoli la Scuola di politica della rivista “Il Regno” sulle metamorfosi della democrazia

Guardare alla crisi delle democrazie, alle «metamorfosi» profonde che le attraversano, derivate dalle grandi trasformazioni storiche in atto. E avviare un confronto formativo sui grandi temi della cultura, nazionale e internazionale, consapevoli del crescente vuoto formativo che attraversa anche il mondo cattolico. Da questi obiettivi la rivista Il Regno, assieme alla Comunità monastica di Camaldoli, riprende, dopo il lungo periodo Covid, la scuola di Camaldoli. Il secondo anno dei «Percorsi di cultura politica» – da giovedì 30 settembre fino a domenica 3 ottobre 2021 – sarà dedicato al tema: «Metamorfosi della democrazia».Sono circa 100 gli iscritti, per oltre la metà giovani, che prenderanno parte ai lavori presso la  Foresteria del Monastero di Camaldoli; una ventina i relatori tra docenti universitari, storici, sociologi, teologi, scrittori. La scuola di politica vedrà la partecipazione, tra gli altri, dell’ex presidente della Commissione europea ed ex presidente del Consiglio, Romano Prodi, dell’economista, Alberto Quadrio Curzio, del gesuita docente di teologia fondamentale e dogmatica alla Facoltà di teologia del «Centre Sèvres» di Parigi, Christoph Theobald, della presidente del Consiglio di amministrazione ospedale pediatrico Bambino Gesù, Mariella Enoc, dell’islamista e politologo francese, Olivier Roy, e del direttore di Repubblica, Maurizio Molinari. Il titolo del percorso di studi «Non di solo pane vivrà l’uomo», evoca sia la differenza, sia la corrispondenza tra storicità e trascendenza. Solo quella tensione interiore e quella differenza comunicativa consentono di elaborare un giudizio critico circa le dinamiche pericolose del potere, sia esso religioso, economico, ideologico o politico. «Con questo secondo incontro intendiamo guardare alla crisi delle democrazie, alle “metamorfosi” profonde che le attraversano, derivate dalle grandi trasformazioni storiche in atto – spiega il direttore de Il Regno, Gianfranco Brunelli –. Dai nuovi squilibri di potere internazionali, alle crisi finanziarie globali e alle immigrazioni, dalle innovazioni nanotecnologiche alle pandemie, siamo di fronte a una messa in questione dei fondamenti del vivere assieme. Comprendere sia i nuovi squilibri di potere internazionali, sia l’infragilimento delle nostre società significa interagire con i vecchi e i nuovi modelli di legittimazione». «Se ciò che è nazionale non è più nazionale, se ciò che è internazionale non è più internazionale – prosegue Brunelli – allora le logiche sulle quali poggiava l’immagine della modernità non reggono più. Tutto viene rimesso in discussione, a partire dai concetti chiave (e alle rispettive teorie) di società, identità, stato, sovranità, legittimità, potere e autorità. L’esito è del tutto aperto. Questo processo interpella anche la fede cristiana nella sua dimensione storica e ha nella figura dell’Europa (figura politica e culturale) un simbolo e una possibilità».Giovedì 30 settembre, nel pomeriggio, i lavori prenderanno il via con il saluto del priore generale dei Camaldolesi, Alessandro Barban, e dalla relazione del direttore de Il Regno, Gianfranco Brunelli. «“Non di solo pane vivrà l’uomo”.  La grazia del presente e l’esperienza del futuro» è il tema che verrà svolto da Pierangelo Sequeri, teologo, preside emerito dell’Istituto Giovanni Paolo II. Al direttore di Repubblica, Maurizio Molinari, è affidata una relazione su «Dopo l’egemonia americana. Stati Uniti, nuovi equilibri internazionali e crisi dei modelli di democrazia». Concluderà la prima giornata il sinologo, storico e teologo, Gianni Criveller (PIME, Milano) con un intervento su «La separazione tra mercato e democrazia come idea di dominio». Venerdì 1 ottobre la sezione del mattino prenderà il via con « Berlino 1989. Alla fine della storia» del prof. Biagio De Giovanni dell’Università Federico II, Napoli. Di «Democrazia. Il catalogo della crisi» parlerà il giurista Giovanni Guzzetta, docente all’Università Tor Vergata, Roma. Nel pomeriggio si rifletterà su «Com’è  cambiata la società americana negli anni di Trump» con Anna Camaiti Hostert, docente di Filosofia all’Università di Chicago e Los Angeles. Una sessione sarà poi dedicata alle «democrazie autoritarie dopo il comunismo» con Paolo Segatti, docente di Sociologia all’Università statale di Milano, e l’analista politico Luka Lisjak Gabrijelčič, docente all’Università Statale, Milano e alla Central European University, Budapest. Di «Mediterraneo: dalla Turchia al Marocco» parlerà l’islamista e politologo francese, Olivier Roy. Sabato 2 ottobre Sauro Succi, scienziato del Center for Life Nano-NeuroScience a La Sapienza di Roma, partirà con una lezione su «Le società dell’algoritmo». Seguirà l’intervento di Giuseppe Riva, docente di Psicologia generale all’Università cattolica di Milano, su «Provare a essere Dio. Le nuove tecniche comunicative e le metamorfosi della persona». «Emergenze sanitarie e nuovi squilibri. Medicalizzare la società?» è il titolo della sessione a cui parteciperà Mariella Enoc, presidente del Consiglio d’amministrazione ospedale pediatrico Bambino Gesù. Di «Vecchie regole, nuovi monopoli. Economia e finanza» tratterà l’intervento dell’economista docente all’Università cattolica di Milano Alberto Quadrio Curzio. Domenica 3 ottobre il gesuita docente di teologia fondamentale e dogmatica alla Facoltà di teologia del «Centre Sèvres» di Parigi, Christoph Theobald, terrà una relazione su «L’Europa come ispirazione cristiana». A Romano Prodi, è affidata una riflessione su «L’Europa come futuro».