Cultura & Società

A Siena una mostra con i capolavori di Norcia feriti dal terremoto

La mostra è allestita tra la Cripta sotto il Duomo e il Santa Maria della Scala (nel passato luogo principe dell’accoglienza dei pellegrini, degli infermi, dei bambini abbandonati, degli indigenti, dei senza cibo né tetto) con 34 opere provenienti da alcune chiese della Valnerina crollate o seriamente lesionate dai terremoti del 24 agosto e del 26 e 30 ottobre.

Questa esposizione permetterà la presentazione del territorio della Valnerina e delle sue opere ai 3 milioni di visitatori che ogni anno raggiungono Siena, “facendo conoscere al turismo internazionale la drammatica realtà delle zone terremotate e il forte orgoglio civico del popolo che le abita”. I promotori e gli organizzatori – Diocesi, Opera della Metropolitana, Comune, Civita-Opera – hanno già destinato un contributo economico all’archidiocesi di Spoleto-Norcia per le fasi di restauro e ricostruzione.

Inoltre, il progetto intende sensibilizzare persone ed enti per il restauro: l’obiettivo è che per la fine dell’esposizione, il 29 ottobre 2017, diverse opere esposte possano tornare al loro antico splendore.

La mostra, inaugurata il 23 dicembre, durerà fino al 29 ottobre 2017. Siena e Norcia hanno dato i natali a due dei sei patroni d’Europa, Santa Caterina e S. Benedetto; a Siena, poi, è molto forte l’influsso del monachesimo benedettino e anche Siena è stata colpita da una serie di terremoti tra il 1466 e il 1467. “Non è una mostra classica – ha detto Daniele Pitteri, direttore del Santa Maria della Scala -, ma un’esposizione documentale che ha l’obiettivo del recupero delle opere d’arte custodite nelle chiese distrutte dal terremoto. Ha un forte valore civico ed etico”.

L’arcivescovo di Siena-Colle di Val D’Elsa-Montalcino mons. Antonio Buoncristiani ha ricordato di essere nato nella Chiesa di Spoleto-Norcia: “lì sono le mie radici e sono ben lieto che la città e la diocesi dove oggi svolgo il mio servizio episcopale contribuiscano a ridare speranza al bellissimo territorio della Valnerina”. Mons. Boccardo ha ricordato che “presentare queste opere ferite equivale a dire che la storia continua, che la speranza non viene meno, che ripartire è possibile”. Info e prenotazioni: www.operaduomo.siena.itwww.santamariadellascala.com.