Cultura & Società

ARTE: LA GIOCONDA È ESISTITA ED ERA DEL CHIANTI

La Gioconda di Leonardo da Vinci, ovvero la donna ritratta nel famoso quadro del Louvre di Parigi, è realmente esistita e proveniva dal Chianti, da una famiglia della piccola nobiltà rurale proprietaria di poderi e terreni nel territorio tra Greve e Castellina. È il risultato di una ricerca basata su documenti dell’archivio di Stato di Firenze condotta da uno studioso fiorentino, Giuseppe Pallanti. Oltre ad evidenziare i luoghi in cui visse la donna, dando in questo modo prova della sua reale esistenza, lo studio, indirettamente, conferma le testimonianze del Vasari secondo il quale la Gioconda visse davvero ed era in effetti monna Lisa Gherardini, andata in sposa al ricco setaiolo fiorentino Francesco Del Giocondo (da cui l’appellativo) come seconda moglie.

L’esito della ricerca, pubblicato nel libro Monna Lisa, mulier ingenua di cui è autore lo stesso Pallanti (ed.Polistampa), dà manforte alle affermazioni del Vasari, che cominciarono ad essere messe in dubbio dai primi del ‘900 in seguito al furto del quadro dal Louvre, avvenuto nell’agosto del 1911. Furono addirittura avanzate perplessità sulla reale identità della Gioconda, al punto che fiorirono varie tesi secondo cui monna Lisa Gherardini poteva perfino non essere mai esistita o, addirittura, poteva essere un ambiguo autoritratto di Leonardo.

«In realtà – ha spiegato Giuseppe Pallanti – la Gioconda era monna Lisa Gherardini, donna che visse realmente tra Firenze, dove nacque in via Maggio nel 1479, ed il Chianti, fra la fine del ‘400 e la prima parte del ‘500”. A parte Firenze, i luoghi della Gioconda furono Greve, Panzano, San Donato in Poggio, Castellina, fino al versante senese del Chianti. Lo attestano le descrizioni catastali dei poderi di proprietà e di quelli presi in affitto dalla famiglia, nonché l’atto di costituzione della dote datato 5 marzo 1495, tutti documenti stipulati a vario titolo dai familiari di monna Lisa che si trovano oggi conservati nell’archivio di Stato di Firenze. San Silvestro, per esempio, è il nome di un podere tuttora esistente che la donna ebbe in dote dal padre, Anton Maria di Noldo Gherardini, al momento di andare in sposa a Francesco del Giocondo. Lo stesso marito è firmatario di un atto di restituzione, dopo l’affitto, all’ospedale di Santa Maria Nuova dei poderi di Cà di Pesa, Carobbio, San Leonardo e Pruneto, toponimi ancora presenti nei pressi di Panzano in Chianti. La donna alternava brevi soggiorni chiantigiani, dovuti ai legami familiari, con la residenza in città in via della Stufa, a Firenze, dove il matrimonio con i ricchi Del Giocondo, tra l’altro fornitori dei Medici, la collocarono in una posizione sociale di rilievo decisiva per il suo incontro con Leonardo da Vinci.

«Ci sono indizi importanti in questo senso”, racconta Pallanti. «Il padre di Leonardo, ser Piero, che era il notaio più importante di Firenze e che si prodigava per trovare committenti al figlio, ebbe tra i suoi clienti i Del Giocondo”. “Inoltre – prosegue lo studioso – risulta che Leonardo visse in Santissima Annunziata, tra il 1501 ed il 1503, laddove i Del Giocondo avevano la cappella di famiglia e dove la donna presumibilmente si recava spesso a pregare”.

La ricerca ha fatto ritrovare anche il testamento con cui Francesco Del Giocondo, più anziano di monna Lisa di 14 anni, morto nel 1538, lasciò i suoi averi alla moglie definendola «mulier ingenua», descrivendone così il nobile animo.

E il Chianti? Marco Hagge, neo-sindaco di Greve, ha deciso di riaffermare l’appartenenza al territorio chiantigiano di uno dei maggiori fascini espressi dall’arte rinascimentali. «Le radici di monna Lisa nel Chianti sono una scoperta che onora questo territorio – dice Hagge -, ma non sarà l’unico personaggio storico a cui dedicheremo delle iniziative: sono in previsione eventi dedicati anche a Giovanni Da Verrazzano e ad Amerigo Vespucci che qui ebbero possedimenti ed origini”. Domani, per l’inaugurazione della 14/a rassegna del Chianti Classico, Pallanti ed il sindaco Hagge illustreranno la vita di monna Lisa. (ANSA).