Cultura & Società

Baby scrittori stregati dal Fantasy

La generazione fantasy cresce ogni giorno di più. Anche in Toscana, dove sono in aumento i romanzi scritti da giovani e giovanissimi «seguaci» di Tolkien. Lorenzo Mugnai e Lorenzo Righi hanno vent’anni (studiano rispettivamente astrofisica e informatica all’Università di Firenze) e sono i due autori de Il cammino dei draghi. Ali di pietra appena pubblicato da Polistampa (pagine 418, euro 16). Il libro racconta la storia di due fratelli gemelli che dopo anni di addestramento militare decidono di tornare al loro villaggio dove li aspetta una corsa contro il tempo per fermare i piani del Mezzo-Demone Zorak.

Sempre pubblicato da Polistampa è il romanzo di esordio della ventiduenne Alessandra Raddi (iscritta alla Facoltà di lettere e filosofia a Firenze), un viaggio singolare e affascinante nel mondo dei vampiri, dei misteri e della migliore Praga ricca di tutti i luoghi più oscuri e segreti. Tutto questo è Il libro che non voleva morire (pagine 232, euro 12), da pochissimo in libreria. A compiere il viaggio è Mina, moderna vampira e provetta investigatrice che, sostenuta dall’ingegno e dalle singolari doti dei suoi due cugini preferiti, Alice e Francis, cerca di scoprire l’arcano che si cela sotto la lunga scia di sangue e delitti che accompagna la comparsa di un misterioso libro nell’antica cittadina europea.

Thomas Mazzantini, un liceale che vive a Marciana Marina, un piccolo paese dell’isola d’Elba, ha esordito alcuni mesi fa con Garmir l’Eclissiomante, il romanzo (pagine 336, euro 18) con cui la casa editrice Baldini Castoldi Dalai ha fatto il suo ingresso nel campo della narrativa fantasy. Nel romanzo si parte con una profezia secondo la quale molto presto i tre soli che danno vita al mondo tramonteranno a est per non sorgere mai più. Solo recuperando i Sigilli si potrà fermare il disastro e questo lo potrà fare Garmir Fandel, un ragazzo che pratica la magia degli eclissiomanti, maghi che controllano e aumentano il loro potere attraverso le eclissi solari. Così prende avvio la missione che riserverà moltissime avventure…

Dagli under 20 ai trentenni, ma sempre toscani. Il grossetano Francesco Falconi (classe 1976) è già al suo terzo romanzo di genere, Prodigium. I figli degli elementi (Asengard edizioni, euro 16,50) e il 29 aprile ne uscirà addirittura un altro, Estasia 3 Nemesi. Di anni invece ne ha 34 Francesco Barbi, pisano, insegnante di fisica e matematica, e autore de L’Acchiapparatti di Tilos (edizioni Campanila, euro 18,90).

Domenica Luciani, il parere della scrittrice per ragazziIl fantasy ha sempre appassionato gli adolescenti. Inoltre, da Harry Potter in poi, i ragazzi delle nuove generazioni che altrimenti non avrebbero avuto modo di accedere a questo genere, vi si sono buttati dentro corpo e anima». Domenica Luciani, scrittrice di libri per ragazzi più volte vincitrice del premio «Bancarellino», autrice, fra l’altro, di «Io non brucio», romanzo per giovani adulti edito da Giunti nel 2008 e attualmente finalista al premio Andersen, nonché insegnante di lettere al liceo socio-pedagogico Fermi di Empoli, non ha dubbi: al maghetto con gli occhiali e la cicatrice in fronte l’incantesimo è riuscito in pieno. Più che a lui, però, la magia si deve alla sua autrice, Joanne Rowling, giudicata dalla scrittrice toscana «davvero il massimo in materia». Ed è andata forse oltre le intenzioni, perché i ragazzi, oltre a leggere i libri fantasy, hanno cominciato anche a scriverli.

«L’apripista – ricorda la Luciani – è stato sicuramente Christopher Paolini, il primo ragazzo che con questo filone ha raggiunto il successo mondiale. Ma il fantasy è un genere molto a rischio, che se non si sa dominare bene può scadere nel kitsch e ci vuole molta maestria. Inoltre si presta molto all’imitazione perché ci sono dei cliché che si ripetono: la lotta fra i maghi, il bene e il male, le terre parallele, i draghi… Alla fine è difficile essere originali, e questi ragazzi sono anche soggetti a modelli molto ingombranti di cui si liberano difficilmente». Come Tolkien, ad esempio. «Sì, lui come ispiratore sta in cima a tutti; secondo me ha influenzato anche la Rowling, che pure ha una sua autonomia. Ma credo che lo stesso Paolini sia stato quello che ha influenzato di più i giovani».

Ma è un bene o no che i giovani usino così la loro fantasia? «Sebbene io non abbia mai scritto fantasy, un genere che pratico solo da lettrice – dice ancora Domenica Luciani – ritengo che abbia pochissimo di realistico, anzi si propone l’obiettivo di costruire un mondo fuori dalla realtà. Tuttavia credo che la fantasia sia una grossa risorsa, e fa piacere che i ragazzi la usino anche dimostrando di avere questa passione. Il problema però è vedere come poi la mettono in pratica».

Lorella Pellis

Alessandro Lastra scrive per sognare

di Samuel Foni

Ha diciotto anni ed è già al suo secondo romanzo. Fantasy, secondo la denominazione che oggi viene data ad un filone letterario sempre più capace di fare breccia nei lettori. Alessandro Lastra (nella foto), vive a Sansepolcro, frequenta la quarta al Tecnico commerciale della città in provincia di Arezzo e ha un’innata passione per la scrittura. Due anni fa aveva pubblicato la sua opera prima, «Il Tesoro di Arcano» (il cui ricavato era andato a sostenere Villa Glori, la casa famiglia per malati di Aids voluta dalla Caritas di Roma). Adesso esce il suo nuovo libro: si intitola «Damnae, storia di un giovane che divenne re» ed è stato pubblicato dalla casa editrice SEF (Società Editrice Fiorentina, pagine 240, euro 14) che ha deciso di scommettere sul ragazzo biturgense che nella sua città considerano una promessa del fantasy. Lui sorride: «Ho sempre desiderato scrivere per sognare e per far sognare grandi e piccoli allo stesso modo, sotto la guida della libera immaginazione. Ho cominciato per gioco a scrivere, poi leggendo ho iniziato a pensare ad una storia tutta mia».

Proprio così, tra libri di scuola e letture fantasy, è nato il primo romanzo di Alessandro, le cui vicende s’intrecciavano a quelle della fondazione della città di Sansepolcro, legata ai pellegrini Egidio e Arcano che – così come narra la tradizione – di ritorno dalla Terra Santa con una reliquia del Santo Sepolcro si fermarono proprio là dove sorgerà poi la città al confine tra Umbria e Toscana. «Per questo secondo romanzo avevo in mente tante idee. Ho pensato innanzitutto ad una storia semplice, quasi fiabesca, che potesse parlare ai ragazzi della mia età».

Il romanzo, appena approdato in libreria, ha come filo conduttore la speranza. Una speranza che non muore mai e che si fa più forte nei momenti di maggiore debolezza trasformandosi in spiraglio di luce dove le ostilità della vita avevano lasciato distendere un’ombra. Una singolare ed avvincente avventura ambientata tra le selve della foresta nera, in Germania, nell’incantata terra di Aurelia ed è incentrata intorno all’impero governato dal malefico Vidda. La figura dell’eroe è rappresentata da Damnae e nel racconto non mancano draghi, elfi, centauri e grifoni. Ma il vero protagonista resta l’uomo che non rispecchia appieno i classici canoni della letteratura in quanto, secondo Lastra, «il vero eroe è colui che spera, che ama, che si preoccupa di chi gli sta attorno, colui che continua ad andare avanti malgrado gli ostacoli del mondo. Un uomo con le sue debolezze e i suoi insuccessi, ma capace di risollevarsi dopo ogni sconfitta perché si lascia guidare dalla fiducia».

Venerdì 20 marzo il libro di Alessandro è stato presentato nella sala del Consiglio comunale di Sansepolcro. E «Damnae» ha già superato i confini della provincia di Arezzo. Infatti il romanzo ha fatto la sua prima comparsa all’ultima Fiera del Libro di Modena. E lo scorso fine settimana il giovane autore ha presentato il suo libro a Firenze nel Melbookstore di via de’ Cerretani. «Tutta questa attenzione su di me non mi mette paura – spiega Alessandro – anzi, mi fa piacere. La cosa che più mi appassiona, infatti, è poter stare a contatto con la gente, spiegare quello che scrivo e ricevere commenti, specialmente dai miei coetanei. Qual è il mio segreto? Avere degli amici e una famiglia che mi hanno sempre aiutato e incoraggiato. Sono loro i miei primi e più sinceri lettori e a loro dedico i miei successi».