Cultura & Società

Benigni e i Comandamenti: mons. Bellandi, «Me ne rallegro, spero non faccia un minestrone»

«Il genio toscano ­– ha proseguito mons. Bellandi – è bravissimo, nella lettura di Dante lo abbiamo visto, spero non rischi di diventare troppo generico, del resto è il mezzo televisivo ad esserlo per natura, tutto diventa un grande spettacolo e si rischia di perdere di vista la verità dei contenuti. Confesso che è questo l’aspetto che mi crea qualche perplessità. In ogni caso mi rallegro dell’iniziativa che reputo una occasione positiva».

«Benigni è abituato ad una formula che mescola sogno e realtà, dimensione immaginativa e contenuti veritativi. Mi auguro solo che non faccia un minestrone», riprende Bellandi. «C’è il rischio di considerare la Bibbia il copione di un dramma semplicemente frutto della fantasia umana, ma confido sul fatto che Benigni è una persona che si pone seriamente di fronte allo studio di certi testi; per lui l’aspetto religioso è una problematica aperta, una delle sue cifre distintive, e gli va onestamente riconosciuto l’aver intrapreso un cammino spirituale che lo interpella continuamente».