Cultura & Società

Carlo Casini tra famiglia, fede, impegno politico: la storia privata del fondatore del Movimento per la Vita

C’è il Carlo Casini anima e motore del Movimento per la vita, che fino all’ultimo non si risparmia per difendere i diritti del nascituro, per promuovere i valori della famiglia, dell’infanzia, della dignità dell’essere umano in ogni sua condizione. C’è il Carlo Casini politico, che vive il suo impegno senza interessi personali, come servizio al bene comune. Ma c’è anche il marito innammorato, che della moglie Maria scrive: «Si può essere una bella ragazza e, come mia moglie, intelligente, generosa, umile, innamorata della famiglia e della vita». C’è il padre che fa suonare i fili d’erba e che viene elogiato dai figli, quando gioca a calcio, per «la visione di gioco e la capacità di fare splendidi passaggi smarcanti».È un bel regalo quello che Marina Casini (che del padre Carlo ha raccolto il testimone, come presidente nazionale del Movimento per la vita) fa ai lettori nel libro-intervista in cui, rispondendo alle domande del direttore di Famiglia Cristiana Stefano Stimamiglio, racconta la vita intima della loro bella e numerosa famiglia.La sensazione, leggendo «Carlo Casini. Storia privata di un testimone del nostro tempo» (edizioni San Paolo) è di essere accolti in casa di un personaggio noto in Italia e all’estero per il suo impegno, prima come magistrato in Toscana e poi come parlamentare italiano ed europeo, di cui però poco si conosce riguardo al privato. I capitoli ripercorrono le circostanze della nascita del piccolo Carlo, nella Firenze del 1935; l’infanzia durante la guerra e degli anni giovanili, in cui maturarono la sua fede e quella vocazione alla giustizia che lo porteranno a essere uno dei protagonisti dell’Italia repubblicana fino, praticamente, alla sua morte.Si attraversano, così, le vicende storiche dell’Italia del Novecento, mescolate alle piccole e grandi traversie familiari, affrontate sempre con la forza della preghiera. Si rivivono gli anni giovanili, il fermento delle attività parrocchiali e l’impegno in Azione cattolica, il fidanzamento che avviene proprio all’ombra del campanile. Con una curiosità: prima del fidanzamento, Maria aveva partecipato alle finali di Miss Italia. A Carlo la cosa non era piaciuta troppo, ma poi con gli anni ne sorrise e ne divenne persino orgoglioso.Nelle pagine ricorrono i nomi dei punti di riferimento: Madre Teresa, Giorgio La Pira… L’ultimo capitolo racconta invece gli anni della malattia, la Sla, che dal 2017 lo condusse a perdere autonomia e ad affidarsi ancora di più alle cure dei familiari e all’amore di Dio. Fino alla morte, il 23 marzo 2020, mentre l’Italia è bloccata dal lockdown per il coronavirus. Ne emerge il racconto di un’esistenza attiva, spesa senza risparmiarsi mai, ma allo stesso tempo segnata da uno sguardo contemplativo.Carlo Casini sarà ricordato a Firenze, a tre anni dalla morte, giovedì 23 marzo alle 18 nella basilica della Santissima Annunziata, con una Messa celebrata da don Stefano Stimamiglio e accompagnata dal «Piccolo coro dei Santi Apostoli» diretto da Riccardo Poli. Venerdì 24 marzo alle 17,45 nella sala del cenacolo del Conservatorio delle Mantellate di Firenze (via San Gallo 105, ingresso parcheggio da viale Lavagnini 11) viene invece presentato il libro, con Marina Casini e Stefano Stimamiglio.