Cultura & Società

Cinema: la sesta edizione del Siloe Film Festival dedicata alla «Realtà»

L’evento culturale, presentato oggi al Palazzo vescovile di Grosseto, è organizzato dalla comunità monastica di Siloe, attraverso il proprio centro culturale «San Benedetto», con la collaborazione della Fondazione Ente dello spettacolo, della Fondazione Comunicazione e Cultura della Cei e dell’Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali. Il festival gode del patrocinio della diocesi, della Regione Toscana e della Provincia. Direttore artistico, fin dalla prima edizione, è il regista e attore Fabio Sonzogni.

«La società odierna è assetata di divertimenti e vacanze. L’industria della distrazione è assai fiorente e la pubblicità disegna il mondo ideale come un grande parco giochi dove tutti si divertono. Il concetto di vita, oggi dominante, non ha il baricentro nell’attività e nell’impegno, ma nell’evasione». È un passaggio della meditazione di Papa Francesco all’udienza generale del 5 settembre 2018, che, si legge in una nota, «aiuta a inquadrare il tema della sesta edizione del Festival». Accanto alle parole del Papa, c’è il mito della caverna, elaborato da Platone nel VII libro della sua «Repubblica», attraverso il quale il filosofo greco rifletteva su quale sia la condizione dell’umanità «in rapporto – scrive il filosofo Umberto Curi, amico del Siloe Film Festival – alla capacità di acquisire la conoscenza della vera realtà, le idee, al di là del mondo del divenire, delle apparenze in cui siamo immersi». E «se questo era vero nel IV secolo avanti Cristo, lo è a maggior ragione oggi per noi, uomini del terzo millennio, più che immersi nell’apparenza».

Il tema del Festival «sarà approfondito attraverso i 13 cortometraggi finalisti dell’edizione 2019 del festival, che saranno proiettati più volte nel corso dei tre giorni, ma anche attraverso l’incontro con pensatori del nostro tempo, che approfondiranno più aspetti della realtà». Selezionati fra 2156 i film pervenuti da tutto il mondo, le tredici pellicole finaliste provengono due ciascuno dall’Italia, dalla Russia e dall’Iran, mentre una ciascuna dal Belgio, dall’Afghanistan, dal Canada, da Israele, dalla Spagna, dalla Svizzera e dalla Germania. Tutte le opere sono state prodotte negli anni 2016-2019.

Alessandro Zaccuri, Stefano Ricci, Umberto Curi, Marco Liviero, Andrea Zambelli e Gabriele Romagnoli: saranno questi gli ospiti chiamati ad arricchire di ulteriori contenuti la VI edizione del Siloe Film Festival. Giornalisti, filosofi, scrittori, uomini di cultura: ciascuno, dal suo speciale osservatorio, approfondirà il tema «realtà», scelto quest’anno dagli organizzatori.

«L’attività culturale è un modo per riconsiderare, con l’apporto anche delle scienze umane, la fatica dell’essere uomini e quindi indagare, scandagliare l’umano. In questi anni ci siamo preoccupati di approfondire i temi delle dinamiche umane, ma anche della relazionalità fra uomo e ambiente. Il Siloe Film Festival vuol essere un’occasione di riflessione, incontro e confronto attraverso il cinema sui temi dell’umano con i tanti che si interessano della fatica del vivere», ha spiegato fra Roberto Lanzi, monaco responsabile del centro culturale San Benedetto della comunità monastica di Siloe. «Noi monaci – ha proseguito fra Roberto – siamo persone, sì in ‘fuga’ dalla mondanità, ma non in fuga dal mondo e, quindi, non in fuga dall’umanità, che sulle strade del tempo consuma la fatica esperienziale della discoperta della propria vera identità, che fin dall’inizio dei tempi il creatore di tutte le cose ha ‘nascosto’ nel creato. Uno dei tanti linguaggi attraverso cui si può dare voce e/o narrare anche di questi percorsi che, nella loro pluriformità, sono tutti percorsi verso la verità, è, appunto, il linguaggio cinematografico».

Quest’anno Siloe Film Festival ambisce a provare a rispondere ad alcuni interrogativi «non in forma di risposta ma, come il buon cinema sa fare, in forma problematica», ha detto il direttore artistico, il regista e attore Fabio Sonzogni. Quali sono questi interrogativi? «Quando oggi utilizziamo la parola realtà – risponde il direttore artistico del Siloe Film Festival – siamo certi di indicare la stessa cosa che i nostri interlocutori, udendola, immaginano? Il cinema non è forse la caverna delle apparenze? L’arte è capace di narrare la luminosità del vero? A realtà viene spesso associato il termine verità e c’è chi tra i due inserisce il segno di equivalenza. La relazione tra loro, credo, stia mutando; è quindi opportuno interrogarsi».

Info: www.siloefilmfestival.it  e sulla pagina Fb https://www.facebook.com/www.monasterodisiloe.it/