Cultura & Società

Con Rodolfo e Roberta Betti alla scoperta della «Primavera pratese»

Come suggerisce il titolo dell’incontro, sarà l’occasione di parlare di <Primavera pratese>, canzone poco nota del repertorio dei due Betti – che, nonostante abbiano lo stesso cognome, non sono parenti – per lasciarsi poi trasportare dai ricordi legati alla Prato di un tempo, tra le sue speranze e il rumore dei telai. Il tutto orchestrato da due voci che rappresentano la memoria della città.

Roberta Betti, figlia di un muratore e di una sarta e diplomata ragioniera, ha sempre scritto canzoni per passione, da quando ha iniziato a studiare composizione sotto la guida del maestro Bruno Rigacci. Da quel momento ha iniziato a comporre, anche per interpreti celebri dell’epoca, come Fred Buscaglione e Natalino Otto. E insieme, i brani che hanno reso celebrela Rivistadelle Pagliette del Buzzi, lo spettacolo annuale del gruppo goliardico dell’Istituto tecnico industriale pratese in cui migliaia e migliaia di persone hanno imparato i mestieri tessili, per lavorare in una città in cui questo settore era il cuore pulsante. E adesso – più di cinquant’anni dopo – che il tessile è diventato un ricordo lontano per una città che deve necessariamente reinventarsi, resta solo il racconto del passato; un passato di cui Roberta è stata protagonista. Da quando ha iniziato a scrivere canzoni perla Rivistae l’ha fatta rinascere, nel 1967.

Dopo le tante avventure sul palco con le Pagliette del Buzzi, dal 1999 una nuova sfida: quella di restituire il teatro Politeama al città e di scongiurare il rischio che questo spazio diventasse un parcheggio o un supermercato, dopo la chiusura avvenuta nel 1985. Sfida vinta, visto che da quindici anni il teatro apre ogni stagione le sue porte alle migliori compagnie di varietà e musical del territorio nazionale.

Persona coraggiosa, che con la sua fierezza è riuscita a convincere i pratesi a non perdere il loro teatro, che dal 1925 campeggia in via Garibaldi. La stessa caparbietà di Rodolfo Betti, che è stato il paroliere di molte delle canzoni di Roberta e di altrettante Riviste delle Pagliette del Buzzi. Un uomo che da più di ottant’anni vede Prato crescere e cambiare. Figlio di pasticceri, ama il teatro sin da giovane, che ha sempre praticato per passione, sia scrivendo testi che recitando. Anche lui ha tante storie da raccontare, a partire dalla sera in cui recitò di fronte a Malaparte, passando per l’incontro con tanti giovani che si sarebbero poi affermati, come Nuti o Benigni. Un  artista che ha sempre portato sul palcoscenico e nelle canzoni la vita di tutti i giorni, le gioie e le fatiche di una città che guardava il futuro a testa alta.

Storie, ricordi e aneddoti per tutti i gusti mercoledì al Ridotto del Met di via Cairoli, per divertirsi tra the e pasticcini con un pomeriggio i cui la vera protagonista è la città di Prato, quella che era e quella che sarà.