Cultura & Società

Dimmi come arredi la casa e ti dirò chi sei

di Stefania MorettiLa casa è la materializzazione dell’amore: lo spazio fisico entro il quale vivere una vita di relazione. La casa nasce quando la relazione della coppia cresce e si espande fino a «materializzarsi» in un’abitazione concreta, che espliciti il vissuto esistenziale della famiglia.

La realizzazione della casa è espressione dello «spazio dell’anima» che, grazie alla reciproca osmosi dell’uno nella vita dell’altro, genera una comunione sempre più intensa e profonda. Le case non sono tutte uguali. Anzi: ogni casa è diversa.

Per «pensare» una casa allora è opportuno cogliere le necessità e i bisogni effettivi di ogni famiglia, affinché la casa progettata e realizzata sia realmente espressione della sua singolarità.

La famiglia è il «luogo» privilegiato di cura delle relazioni familiari, vissute all’interno di uno «spazio» abitativo che diventa icona dell’identità di ogni singolo nucleo familiare.

Nasce da queste considerazioni il volume di Gianluca Soldi, Spazio e vita. Casa, laboratorio di relazioni, edito da Effatà (pp. 127, euro 11,00).

L’autore, che all’attività di architetto di interni accomuna quella di consulente familiare e di responsabile (insieme alla moglie Miriam) del Centro famiglia della diocesi di Firenze, ha scelto la casa «come l’ambiente privilegiato di vita in cui quotidianamente la persona vive ed opera, delineando il significato affettivo ed effettivo che lo spazio domestico assume a partire dai nostri gesti quotidiani. È qui, infatti che la persona nasce, vive, cresce, gioisce, soffre e muore. È qui che si intrecciano relazioni profonde e significative fra consanguinei, attraverso le quali si costruisce l’identità vera di ciascuno per essere ovunque realmente e pienamente se stessi».

Nella prima parte del volume viene messa in luce la casa come laboratorio di relazioni: «Casa come spazio d’incontro, come luogo di comunicazione per uscire gradatamente dal proprio isolamento ed aprirsi alla comunione con l’altro. Successivamente si coglie la dimensione psicologica dell’abitare. Casa quindi come luogo in cui la vita è accolta, amata, sostenuta, difesa dall’alba al tramonto di ogni esistenza. Casa come spazio in cui la relazione si nutre di reciprocità: laboratorio di relazioni intense e profonde, crocevia di generazioni, palestra di valori dove l’educazione vicendevole è allenamento quotidiano. Ed infine casa come luogo della solidarietà, dell’ospitalità e dell’accoglienza per essere la prima scuola di umanità e di virtù sociali».

Nella seconda parte, la riflessione verte sul significato della casa visto in prima istanza «dal punto di vista filosofico-psicologico, secondariamente da quello architettonico per mettere in luce l’importanza di una progettazione degli interni che tenga conto delle reali esigenze funzionali, culturali, sociali della famiglia stessa».

Successivamente l’accento è spostato sull’organizzazione dello spazio sotto il profilo della funzionalità oggettiva relativa alla struttura e secondariamente della funzionalità soggettiva relativa alla famiglia. Alcune note più «tecniche» descrivono a grandi linee alcuni criteri oggettivi ai fini di una costruzione solida e funzionale.In seguito poi l’attenzione si concentra sull’arredamento inteso come specchio del nucleo familiare. Infatti, dalle scelte degli elementi d’arredamento si riconosce e si determina il tipo di famiglia. Il libro è arricchito da una prefazione di monsignor Timothy Verdon, direttore dell’Ufficio diocesano fiorentino per la catechesi attraverso l’arte, nella quale si sottolinea come il lavoro di Gianluca Soldi rientri «nella secolare tradizione fiorentina d’umanesimo cristiano, da cui attinge due concetti centrali: la dignità della persona e l’unitarietà dell’esperienza materiale e spirituale».Inoltre, «la famiglia cristiana – spiega Verdon – forma una reale, piccola ecclesia nella casa in cui abita: una chiesa domestica che, come la Chiesa universale, si santifica attraverso una comunione di vita che ha il suo fonte e culmine nell’Eucaristia. E come, “nella storia della Santa Messa… riveste una funzione di grande importanza l’arte sacra”, così anche nella storia di ogni famiglia credente rivestono funzioni importanti gli spazi architettonici e gli arredi artistici che traspongono “in forme comprensibili e concrete” il senso spirituale della vita condivisa: spazi e arredi che contribuiscono allo sforzo educativo, comune a tutte le aggregazioni umane, di “illuminare la mente”, di “toccare il cuore” e di “formare la volontà” dei propri membri».