Cultura & Società

Duomo Firenze: prima esecuzione assoluta dello spettacolo teatrale Con il cielo dentro

L’Opera di Santa Maria del Fiore annuncia che la prima esecuzione assoluta dello spettacolo teatrale Con il cielo dentro – ideato in occasione delle Celebrazioni dei 600 anni della Cupola di Brunelleschi, sospese a causa della pandemia da Covid-19 – avrà luogo il prossimo 24 novembre (ore 21.15) nella Cattedrale di Firenze. Con il cielo dentro è il titolo di un’inedita opera di poesia per drammaturgia di Davide Rondoni che Giancarlo Cauteruccio mette in scena con musiche originali di Roberto Fabbriciani, prodotta dall’Opera di Santa Maria del Fiore in collaborazione con il Teatro Studio Krypton

Il regista torna così a lavorare nella Cattedrale di Firenze insieme ad un poeta dopo l’intensa collaborazione con Mario Luzi, con cui perseguì l’idea di un work in progress negli anni 2000-2001-2002 per la creazione dell’indimenticabile ‘Opus Florentinum’ che il Maestro dedicò a Santa Maria del Fiore e che nel 2014 vide una nuova messa in scena di Cauteruccio voluta dalla Cei e dall’Opera in occasione del convegno “Mario Luzi. L’Umanesimo della Poesia”.

A distanza di 8 anni e grazie all’Opera di Santa Maria del Fiore, Cauteruccio rivive il privilegio di confrontarsi con una delle architetture fondamentali della storia e della bellezza fiorentine di cui si sente figlio. Per questo ha scelto di portare direttamente in questo mirabile scenario la sua voce insieme a due attori e una cantante lirica che per anni hanno condiviso il suo percorso artistico: Patrizia Zappa Mulas, Monica Benvenuti e Roberto Visconti (già protagonista dell’opera televisiva Brunelleschi nella Divina Proporzione, messa in onda da Rai 5 e diffusa a livello internazionale dal MAECI). Patrizia Zappa Mulas incarna la Poesia e Giancarlo Cauteruccio dà voce alla Scienza, due elementi ineludibili quando si pensa alla Cupola e al genio di Brunelleschi, personaggio interpretato da Roberto Visconti in qualità di testimone/osservatore dell’intera azione.

Il poeta Rondoni, sulla scia di Luzi che metteva in scena la “costruzione” della cupola e della cattedrale, procede con nuovo azzardo compositivo a creare una sorta di “sacra rappresentazione contemporanea” dove l’apparente dissidio di una voce di scienza e una voce di poesia contendono, con l’intervento anche di costruttori/performer, la lettura del senso della Cupola, rappresentazione del cielo. Il corpo della cattedrale e la sua cupola divengono così elemento che si collega alla millenaria storia di rappresentazione del cielo da parte degli uomini di ogni epoca e cultura, e al tempo stesso svela la sua unicità e “scandalo” d’essere in quanto cupola (prodigio di arte e tecnica) sì rappresentazione del cielo ma anche figura del grembo di Maria, “ragazza incinta” di Dio. Un ritmo forte e dolce nei versi e nella lingua contemporanea, un viaggio tra i tanti suggestivi modi con cui gli uomini fin dai primordi hanno ammirato e cercato di interpretare il cielo.

In questo nuovo lavoro il regista coinvolge il grande musicista Roberto Fabbriciani che dà vita, insieme alla voce di Monica Benvenuti, ad una composizione originale per voce di soprano e flauto con suoni preregistrati.  Fabbriciani, anche interprete dal vivo, lega la sua composizione alla partitura in versi del testo, ricercando una trama di profonda integrazione tra suono e parola che, interagendo con lo spazio echeggiante della Cattedrale, lo espandono e lo conducono, attraverso percorsi inusitati, a generare sovrapposizioni armoniche ricreando momenti di antica memoria. Nella composizione l’autore inserisce brevi citazioni da Nuper rosarum flores di Guillaume Dufay (c.1400-1474), mottetto isoritmico eseguito in occasione della fastosa consacrazione della Cattedrale di Santa Maria del Fiore (1436) presieduta dal Pontefice Eugenio IV.

La scena, collocata nell’area della controfacciata della Cattedrale, è caratterizzata da due grandi tavoli sui quali campeggiano libri e appunti, simboli della scrittura; schemi, sistemi di misurazione e strumenti scientifici, che rimandano alla Scienza e alla ricerca incessante che ne è alla base. I tavoli, circondati da pedane praticabili, formano la base scenica che viene accolta nello scenario dinamico generato da un consistente sistema di video proiezione.L’ambiente visuale digitale, firmato da Massimo Bevilacqua, determina una percezione che fa oscillare lo spazio architettonico tra l’imponente materialità della cattedrale e la sua potente immaterialità spirituale. Il progetto di mapping coordinato da Cesare Pergola viene elaborato in seno al Laboratorio TEARC che Krypton conduce al DIDA dell’Università di Firenze, ed i cui allievi, come testimoni attivi, prendono anche parte allo spettacolo. Una scelta che conferma l’attenzione di Cauteruccio nei confronti delle nuove generazioni e l’importanza che la compagnia riserva alle fondamentali pratiche del learning by doing.