Cultura & Società

Firenze, “Per una Cittadinanza Mediterranea”: a Firenze la prima tappa verso il Forum di Etica Civile

Nella Sala Teatina si è radunata una platea gremita, per riannodare il filo a distanza di oltre tre anni dal patto tra generazioni siglato proprio a Firenze nel novembre 2019. Innanzitutto recuperando la riflessione scaturita dal convegno dei sindaci e dei vescovi del Mediterraneo del febbraio 2022. Con l’obiettivo di ripartire da lì e alimentare l’impegno a edificare consapevolezza “Per una Cittadinanza Mediterranea” – come suggerisce il titolo scelto per l’occasione.

Per riuscire nell’impresa occorre cambiare paradigma – nelle parole di Gian Maria Piccinelli, docente di diritto musulmano e dei paesi islamici – «abitare il Mediterraneo non come casa comune, luogo della protezione e della sicurezza, ma nei legami tra le città». Veri luoghi di relazione, dove incontrarsi e inevitabilmente dialogare. Nella incrollabile convinzione che «valorizzare e promuovere il ruolo delle città e il dialogo tra le comunità civiche e religiose potrà offrire un contributo essenziale» di fronte alle sfide complesse che interessano l’intera area: il cambiamento climatico, i flussi migratori, i conflitti, la povertà.

È necessario armarsi di realismo e partire dalle nostre società, da ciò che ai nostri occhi le rende normali, nella norma, oppure fuori da questi parametri soggettivi. Chiedersi che significa vivere in uno stato normale, essere normali cittadini? Il primo rischio è quello di vedere la cittadinanza come un mero rapporto amministrativo che esclude invece di includere. Una privazione del diritto appannaggio di pochi super-cittadini e la conseguente creazione di periferie, abitate da persone spinte ai margini della cittadinanza. L’altro rischio, di segno opposto, è quello di guardare soltanto alla cittadinanza globale, senza considerare il carattere utopistico di quella che è un’aspirazione ideale a cui tendere, ma nel frattempo non direttamente applicabile. Le città, infatti, si contraddistinguono per le regole e i limiti che le danno la direzione; dalle relazioni che sono uno spazio neutro in cui viene organizzato lo scambio (agorà, mercato, suk) e dalla loro anima. Negli elementi che separano i luoghi del sacro delle attività religiose da quelli del profano. Nella compenetrazione con la laicità, per vivere nel mondo senza essere del mondo: “abitare il crinale apocalittico della storia” – nelle parole di Giorgio La Pira.

“Un luogo come futuro di fede e culture“ da disegnare insieme ad alcuni giovani delle associazioni coinvolte, intervenuti in dialogo con il Prof. Piccinelli e con Michele Zanzucchi, giornalista e docente di comunicazione all’istituto universitario Sophia. L’ex direttore di Città Nuova ha tratteggiato l’ineluttabilità della guerra che soffoca ogni tutela e rispetto della dignità dell’uomo e dell’ambiente. Al quale contrapporre il dialogo nella sua accezione più autentica di valorizzazione dell’altro, di ciò che ha di più bello.

Nell’occasione sono stati presentati anche numerosi “paper“ pervenuti da varie parti d’Italia, promossi da parte di associazioni laicali e istituti accademici. Dei contributi concreti alla riflessione per dare gambe al progetto e fornire buone pratiche di Etica Civile da coltivare e replicare nel presente. “Una via di pace nel Mediterraneo” alimentata da energie e idee di questi giovani che arricchiscono la riflessione sul tema dell’Etica Civile guardando alle sfide per il futuro. Il prossimo appuntamento preparatorio sarà il 4 marzo 2023 a Bari (“La democrazia alla prova dell’infosfera”) e infine a Torino il 6 maggio 2023 (“Pace sulla terra, pace con la terra”).