Cultura & Società

Firenze, il Teatro del Maggio celebra il 150esimo anniversario dalla morte di Rossini

Gioachino Rossini morì a Passy, in Francia, il 13 novembre del 1868 e in questo 2018- anno rossiniano, per ricordare il grande compositore pesarese nell’anno in cui se ne celebrano i 150 anni dalla morte, il mese più «ufficiale» è, appunto, novembre. Il Teatro del Maggio ha deciso di dedicarlo tutto alla programmazione di opere sue, con 44 appuntamenti in calendario, suddivisi tra La Cenerentola, ossia la bontà in trionfo,  nella versione originale, Un lampo, un sogno, un gioco, versione di La Cenerentola ridotta per ragazzi, lo spettacolo – anche questo per famiglie e ragazzi – The Rossini Game e infine un concerto celebrativo fissato per il 13 novembre (data della morte) che verrà eseguito davanti alla tomba del compositore, nella Basilica di Santa Croce.

«Il Maggio non poteva che celebrare degnamente il genio di Rossini nell’anno in cui ricorre un anniversario così importante – ha detto il sovrintendente Cristiano Chiarot -. Abbiamo quindi deciso di rappresentarlo in modo che tutti possano apprezzarlo, conoscerlo e capirlo».  

La versione originale di Cenerentola viene proposta nell’allestimento di Manu Lalli, già precedentemente realizzato  con successo nel cortile di Palazzo Pitti nella stagione estiva nel giugno 2017, qui rivisto e riambientato per il palcoscenico del Teatro, tanto che il Sovrintendente lo definisce  «a tutti gli effetti una nuova produzione».

La Cenerentola, ossia la bontà in trionfo, melodramma giocoso in due atti su libretto di Jacopo Ferretti liberamente ispirato alla fiaba di Charles Perrault, è uno dei capolavori più apprezzati di Rossini. L’opera debutta sul palcoscenico del Teatro del Maggio il 7 novembre alle 20 (altre recite 8, 9,10,13 e 14 novembre ore 20 11 novembre ore 15:30) e vede  il maestro Giuseppe Grazioli sul podio e Manu Lalli alla regia. Nel ruolo di Angelina, ossia la Cenerentola, si ascolterà Teresa Iervolino, una delle voci più acclamate e apprezzate del repertorio belcantista qui al suo atteso debutto al Maggio Fiorentino.  

Nel libretto di Ferretti la matrigna è sostituita dallo spassosissimo don Magnifico, Cenerentola non perde la scarpetta, ma è il furbo Alidoro a organizzare la festa che le permetterà d’incontrare il principe, inscenando un falso incidente per permettere a lei di essere riconosciuta. Il lieto fine è assicurato, con una punta di malizia, dalla novella sposa che rivolgendosi al patrigno e alle sorellastre canta «sarà mia vendetta il lor perdono».

«Cenerentola – spiega la regista Manu Lalli – è certo una fiaba (e in questa versione le suggestioni narrative della fiaba classica sono mantenute quasi per intero, dalla fata, alla zucca), ma è anche molto di più. Rossini scrive come uomo del suo tempo e ciò che scrive, pur senza un dichiarata intenzione edificante, risponde al sentire comune del tempo nel quale l’artista vive e lavora. È la storia del desiderio di un riscatto sociale che così tanto in quel momento storico l’Italia sta vivendo. Un desiderio di libertà, ma più ancora di rivendicazione di diritti, che in tutto il paese, come in casa del cattivo Barone, patrigno di Angelina, sono stati repressi dalla stupidità e dall’ignoranza»

Subito dopo il debutto de La Cenerentola nella versione originale, va in scena anche la riduzione per ragazzi (dai 6 ai 14 anni), dal titolo Un lampo, un sogno, un gioco, a partire dall’8 novembre alle 10:30 per cinque recite (altre recite 9, 13, 14 alle 10:30 e 10 novembre alle 15:30). Lo spettacolo, tratto dall’opera di Rossini, scritto e diretto da Manu Lalli con il maestro Giuseppe La Malfa sul podio a dirigere l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino rientra nel progetto «All’Opera», ed è una nuova produzione del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino in collaborazione con Venti Lucenti e con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze e il contributo del Comune di Firenze e Chiavi della Città.

Il 13 novembre, data della morte di Rossini, è in programma un concerto celebrativo ad ingresso libero (posti limitati) all’interno della Basilica di Santa Croce, davanti alla tomba del compositore. Ad esibirsi il Coro di voci bianche e il Coro femminile del Maggio che interpreteranno una selezione di brani tratti dal repertorio rossiniano.

A partire poi dal 17 novembre per un totale complessivo di 31 recite (che sconfineranno nel mese di dicembre), spazio a The Rossini Game. Giocando con Gioachino (20, 21, 22, 23, 27, 28, 29, 30 novembre alle 10 e alle 11.30; 4, 5, 6, 7 dicembre alle 10 e alle 11:30; 17, 24, 1 dicembre alle 16:30; 18 e 25 novembre, 2 e 9 dicembre alle 11), nuova produzione del Maggio in coproduzione con Venti Lucenti che vedrà i protagonisti coinvolgere direttamente il giovane pubblico in sala (ragazzi tra i 6 e i 14 anni) in un divertente «gioco» sulle note di Rossini. Il Rossini Game verrà portato dal Maggio anche nel circuito del Maggio Metropolitano nel mese di dicembre per altre 13 recite il che porta al totale per questo titolo a 44 recite tra la sede del Maggio e gli appuntamenti in Città metropolitana.