Cultura & Società

GIRIO CAPRONI, UN ANNO DI CELEBRAZIONI A LIVORNO

Venerdì 3 febbraio al Teatro Goldoni di Livorno i figli di Giorgio Caproni, Silvana ed Attilio Mauro Caproni, hanno donato al Comune di Livorno due preziosi violini, appartenuti al poeta.Si tratta nello specifico di un «Maline Pere» di manifattura francese della seconda metà dell’800 e di un «Tedesco» degli inizi del Novecento. Gli strumenti saranno concessi in comodato alla Fondazione Teatro Goldoni dove rimarranno esposti. La cerimonia di consegna, che ha visto la partecipazione di tutte le autorità cittadine, è stato il primo appuntamento del ricco calendario delle iniziative che il Comune porterà avanti per tutto il 2012 in collaborazione con la Fondazione Teatro Goldoni, con l’obiettivo di portare la poesia in città e far conoscere Giorgio Caproni in particolare ai giovani, nell’anno in cui ricorre il centenario della nascita dell’illustre poeta livornese (Caproni era nato il 7 gennaio 1912 a Livorno ed è morto a Roma il 22 gennaio del 1990). «Vogliamo darci una iniezione forte di cultura, riunendo la città intorno a un poeta che ha esportato una immagine bella e delicata di Livorno». Lo ha detto il sindaco Alessandro Cosimi alla cerimonia di consegna dei violini, sottolineando che in una fase come questa, in cui tutti siamo «sospesi» per i tagli del Governo e per la crisi economica che vive il nostro paese, «la cultura offre l’opportunità di stare bene insieme, e di riflettere su come siamo e su come vogliamo essere».Il 2012 sarà pertanto «L’Anno Caproniano», con appuntamenti distribuiti nel corso dei mesi e volti ad un pubblico diversificato e più ampio possibile: dai convegni riservati ai poeti e critici letterari sulla centralità della poesia caproniana, a letture pubbliche di poesie in occasione di eventi cittadini, da un festival teatrale rivolto al mondo della scuola fino alle creazione di veri e propri «itinerari poetici», con la collocazione di pannelli grafici nei vari punti della città, che hanno ispirato il poeta e sono stati immortalati nei suoi versi. La poesia entrerà dunque in città e Livorno si «animerà di note poetiche». Un intero anno di iniziative che «daranno continuità – ha affermato l’assessore alle culture Mario Tredici – ad un rapporto fecondo che la città ha sempre avuto nei confronti del suo poeta per eccellenza, cantore di Livorno, dei suoi colori, delle sue genti».Caproni tuttavia tornerà nella sua città natale solo nel 1949 alla ricerca della tomba dei nonni: «Scendo a Livorno e subito ne ho impressione rallegrante. Da quel momento amo la mia città, di cui non mi dicevo più…».Nel 1951 si dedicò alla traduzione de «Il tempo ritrovato» di Marcel Proust, cui seguiranno altre versioni dal francese di molti classici d’oltralpe.Con «Stanze della funicolare» vince il Premio Viareggio nel 1952 e dopo sette anni, nel 1959, pubblica «Il passaggio di Enea». Sempre in quell’anno vince nuovamente il Premio Viareggio con «Il seme del piangere».Dal 1965 al 1975 pubblica «Congedo del viaggiatore cerimonioso e altre prosopopee», il «Terzo libro ed altre cose» e «Il muro della terra». È del 1976 la pubblicazione della sua prima raccolta, «Poesie»; nel 1978 esce un volumetto di poesie intitolato «Erba francese». Dal 1980 al 1985 vengono pubblicate molte sue raccolte poetiche ad opera di vari editori. Nel 1985 il Comune di Genova gli conferisce la cittadinanza onoraria. Nel 1986 viene pubblicato «Il conte di Kevenhuller».«La sua poesia, che mescola lingua popolare e lingua colta e si articola in una sintassi strappata e ansiosa, in una musica che è insieme dissonante e squisita, esprime un attaccamento sofferto alla realtà quotidiana e sublima la propria matrice di pena in una suggestiva “epica casalinga”. Gli accenti di aspra solitudine delle ultime raccolte approdano a una sorta di religiosità senza fede» (Enciclopedia della Letteratura, Garzanti).