Cultura & Società

Giornata delle comunicazioni sociali, riflessione di Ucsi Toscana

“Perché tu possa raccontare e fissare nella memoria. (Esodo 10,2). La vita si fa storia”.  E’ questo il tema del messaggio che papa Francesco ha donato a tutti, credenti e non, giornalisti, comunicatori, informatori di ogni estrazione e nazionalità, nella 54esima Giornata mondiale delle comunicazioni sociali, che si celebra oggi, domenica 24 maggio.Per la Chiesa cattolica è una domenica speciale, perché si festeggia l’Ascensione di Gesù. Le parole di Francesco risuonano nei nostri cuori e nel nostro lavoro quotidiano di giornalisti, professionisti della comunicazione, dal 24 gennaio scorso, da quando si è celebrato il patrono dei giornalisti, San Francesco di Sales, in un incontro organizzato a Ucsi e Ufficio delle comunicazioni sociali della diocesi di Prato con il vescovo di Prato, monsignor Giovanni Nerbini, e tutti i giornalisti operanti sul territorio pratese.Parole che mai come in questi mesi di pandemia sono risultate bussole per muoversi in una narrazione dell’uomo, colto nella sua estrema fragilità, per raccontare la vita che si fa storia.Al centro della narrazione c’è l’uomo, c’è bisogno di respirare la verità delle storie. C’è bisogno di “tessere storie” perché l’uomo è un essere narrante, perché è un essere in divenire. Francesco ci mette in allarme: i telai della comunicazione, una immagine suggestiva producono spesso storie distruttive mettendo insieme informazioni non verificate. C’è uno storytelling fuorviante con una falsificazione che è più sofisticata e quindi più difficile da stanare. E’ allora che al giornalista è richiesto un supplemento di pazienza e discernimento per non rincorrere gli storytelling, ma per fare memoria di ciò che siamo, di raccontare la vita che si fa storia.Ucsi nazionale nel 2019 ha compiuto i suoi primi sessanta di storia e sulla scorta di questo messaggio prosegue la sua attività come un “fiume carsico al servizio della missione culturale del giornalismi italiano” (Francesco Occhetta, consulente ecclesiastico di Ucsi nazionale).L’invito del papa è di mettere sempre al centro del nostro lavoro e del nostro narrare l’Umano, mantenendo la passione per la storia degli uomini.Nel messaggio di questa 54esima Giornata delle comunicazioni sociali, Francesco invita “a non seguire le logiche dello storytelling, né di fare o farsi pubblicità”. Usa un’immagine molto suggestiva e molto cara a noi che viviamo in Toscana e che proveniamo da un distretto tessile: c’è bisogno di “tessere storie”, ma i telai della comunicazione, producono spesso storie distruttive mettendo insieme informazioni non verificate.Così ci invita a dire la verità ad ogni costo smascherando le parole false e distruttive, a rovesciare l’ordine delle notizie per dare voce a chi non ce l’ha, ad avere coraggio nel parlare con franchezza. Un incoraggiamento che si legge fra le righe del messaggio e che è stato affidato ai giornalisti Ucsi in occasione dell’Udienza per il sessantesimo anniversario dalla fondazione dell’associazione.E mentre l’epidemia sembra dare tregua, ricordo che il direttivo Ucsi Toscana sta lavorando per organizzare il consueto appuntamento di formazione a Quercianella, due giorni di scuola e approfondimenti sulla professione giornalistica. Terremo informati tutti sugli sviluppi. Infatti, stiamo valutando quale potrà essere la formula migliore per confermare la due giorni di settembre nel rispetto delle norme di sicurezza in vigore per il contenimento del Coronavirus.Sara Bessi presidente Ucsi Toscanacon Giacomo Cocchi, Lorella Pellis, Linda Losi, Giacomo d’Onofrio, Riccardo Clementi, Michele Francalanci, Alessandro Andreini

http://www.vatican.va/content/francesco/it/messages/communications/documents/papa-francesco_20200124_messaggio-comunicazioni-sociali.html