Cultura & Società

Gli strafalcioni dei turisti

di Andrea BernardiniIl turista fissa per qualche minuto lo sguardo in alto. Poi, rivolgendosi al custode, chiede: «Mi scusi, dov’è la lampada di Aladino?».Pisa, Piazza dei Miracoli, uno dei siti monumentali più famosi al mondo: mèta, da gennaio ad oggi, di poco meno di due milioni di visitatori. Un turismo mordi e fuggi, in cui le visite non sempre sono adeguatamente preparate e supportate da pubblicazioni e guide turistiche. Così, quando al turista da poco entrato in Duomo il custode riferirà che in Piazza non c’è alcuna lampada di Aladino, ma, semmai, una di Galileo, peraltro da ricercare non in Duomo ma in Camposanto, il nostro se ne andrà… poco convinto.

Già, la lampada. «Ma Galileo la vide oscillare?» chiede un turista giapponese in un discreto italiano… Il custode: «Beh, sì…». E quello, sempre più incuriosito: «Ma quanto oscilla: ogni minuto, ogni ora…?».

Un custode racconta di un turista visibilmente emozionato dalla vista del mosaico sull’abside del Duomo rappresentante il Cristo benedicente tra San Giovanni e la Madonna. E di quello stesso visitatore chiedere: «Scusi, chi è il santo al centro?». La risposta del custode: «È Gesù». Il turista: «Ah, perché mi sembrava San Pietro».O di un visitatore chiedere all’entrata della Cattedrale: «Esta iglesia es catolica?». E rispondere allo sguardo indispettito del custode: «No sé podia ser ortodoxa».Aneddoti. Risultato di giornate vissute da vigilanti e custodi a contatto con persone provenienti da tutto il mondo. A volte appuntati, a volte tramandati oralmente. Raccolti da Giovanni Valdiserra e dal capocustode Francesco Malagola e raccontati al nostro settimanale. «Capita di sentirne di tutti i colori – commenta Francesco Malagola, romano di origine, 35 anni – talvolta è solo la professionalità dei nostri ragazzi ad evitare spiacevoli inconvenienti con i turisti».

Come quando qualcuno di fronte alla salma del patrono San Ranieri, si chiede se esso corrisponda al corpo di Gesù (ma non era risorto duemila anni fa, nrd?) o di Mosé o di Ranieri di Monaco.

Siamo sul celebre campanile di Bonanno Pisano. Un turista al custode: «Mi scusi, ma l’ascensore sulla torre è guasto?». E un altro: «Quanti anni ha la torre? Un anno due…». Esilarante lo scambio tra un custode ed un turista che chiese se la torre fosse dotata … di aria condizionata. Il turista: «Mi scusi, sulla Torre c’è l’aria condizionata?». Il custode: «No, ma guardi che la torre è tutta aperta… sopra si è all’esterno». Il turista: «Ma allora l’aria condizionata c’è o no?». Il custode: «Beh, no, non c’è, ma…». Il turista: «Allora non mi interessa». «Storica, quanto assurda – racconta invece Giovanni Valdiserra – la volta che un turista, giunto all’ottavo anello, chiese se fosse stato possibile salire ancora». O chi con aria da saccente proferì: «Ma le campane non sono sempre state elettromeccaniche, vero? Prima erano di marmo…».

O il confuso turista che, giunto al settimo anello della torre, chiese: «Scusi, è tutto il tempo che giro, ma non la trovo: dov’è la torre campanaria?».

Museo delle Sinopie, dove sono conservati i disegni preparatori, ovvero le basi, degli affreschi trecenteschi. Fa il visitatore: «Che bello! Tutti i disegnini a matita!».Camposanto monumentale. Anche qui gli aneddoti si sprecano. Vedendo teschi, simbolo di morte, raffigurati sulle tombe, la curiosità del turista si spinge a formulare la domanda: «Scusi, ma qui erano seppelliti dei pirati?». Il custode: «No, perché?». «Vedevo che su molte lapidi c’era il simbolo del teschio!».

Innumerevoli le situazioni in biglietteria capaci di suscitare ilarità.

Fa il turista: «Mi scusi, si pagano qui i tiket?». Il bigliettaio: «Sì, certamente». A questo punto il turista porge una fattura della Usl.

Il turista: «Mi dia due biglietti». Il bigliettaio: «Duomo?». Il turista: «No, un uomo e una donna».«È anche capitato che un turista, chiedendo informazioni su quando fosse il prossimo turno di salita sulla Torre – dice Malagola – si espresse con “quando è … il prossimo spettacolo”?».

Difficile anche riuscire a far capire che per entrare nei luoghi di culto occorre un abito decoroso.

Al bigliettaio che raccomandava la signora vestita con una canottiera sottile di «coprirsi le spalle» l’interessata rispose: «Perché, fa freddo?».

Il turista: «Scusi dov’è Piazza dei Miracoli?». Il custode: «È questa qui!». Turista: «Ah è questa la famosa piazza… dove corrono il Palio!».

Chiusura ancora ambientata in Piazza del Duomo. Il turista: «Dove si trova il Museo dell’Opera del Duomo?». Il custode: «Accanto alla Torre». Il turista: «Quale torre?».

Innumerevoli le storpiature dei nomi dei monumenti della Piazza. Dice il turista: «Scusi, volevo due biglietti per il Mausoleo». Il bigliettaio: «Mausoleo?». Il turista: «Sì, quello bianco grosso lì nel mezzo». Il bigliettaio: «Forse voleva dire la Cattedrale». Il turista: «Ed io cosa ho detto, non è uguale?».

Il Duomo viene chiamato ora «la Basilica» ora la «Basilicata» ora «il Santuario» ora «Santa Maria Maggiore». Il Battistero è chiamato «Il Bastione», «La Pastiglia», «Il Rondello», «La parrocchia piccola», «Il Sinedrio», «Il monastero», «Il Castello», «Il Battista», il «Duomo» (forse perché ha la cupola, e in inglese cupola si dice Home). Il Camposanto è definito «Il Chiostro», «Le catacombe», «Il Cine», «Il Campo», «Il Lapidario», «La cappella del Pozzo», «Il Camposonato», «Il Cenacolo». Infine, il Museo delle Sinopie è chiamato «Museo delle Scope», «Museo delle Sinfonie», «Museo della Sincope» e «Museo delle Signorine».

L’intervistaL’Opera della Primaziale pisana non ha nel suo organico un servizio di guida ai turisti. Non lo potrà mai avere: il suo statuto prevede la tutela, la custodia, la conservazione, la manutenzione e la promozione del complesso monumentale, non la guida. L’Opera ha però attivato una convenzione con l’Azienda di promozione turistica per attivare nella Piazza del Duomo uno specifico punto di informazione e svolge attività di customer satisfaction per capire il livello di gradimento dei turisti». Così Gianluca De Felice, segretario generale dell’Opera del Duomo.

Due milioni di turisti da gennaio ad oggi. La torre è il monumento più richiesto, insieme con la Cattedrale ed il Battistero. Ma anche i Musei (quello delle Sinopie e quello dell’Opera del Duomo) non sono andati male: «fino ad oggi hanno ricevuto circa 130 mila visitatori, dato che può essere implementato, ma che ci offre comunque una lettura di un turismo culturale sicuramente in crescita».

Quali regole deve rispettare il turista che arriva in Piazza? E a quali regole non scritte, ma di buon comportamento, dovrebbe ispirarsi?

«Bisogna distinguere due aspetti. Uno è la salita sulla Torre, l’altro è l’ingresso agli altri monumenti. L’ingresso ai secondi non prevede particolari regole se non quelle comunemente adottate per il rispetto dei luoghi sacri. Anche se devo constatare che sono norme di comportamento non sempre garantite, in quanto i turisti spesso non si rendono conto che Cattedrale, Battistero e Camposanto non sono dei musei».

E per la salita sulla torre?

«La salita sulla torre è regolamentata da regole indicate con appositi cartelli nelle biglietterie e in un depliant che viene consegnato ai turisti».

Quali?

«La visita alla torre si svolge in gruppi di trenta persone al massimo con un custode che accompagnerà il gruppo dando indicazioni sul percorso da seguire. Il tempo della visita è di circa 35 minuti. È vietato in assoluto l’ingresso ai bambini che non abbiano compiuto gli otto anni, mentre è obbligatorio tenere per mano i bambini tra gli otto ed i dodici anni. I ragazzi tra i dodici e i diciotto anni potranno accedere solo se accompagnati da adulti responsabili. È vietato salire con borse o contenitori di ogni genere o forma che dovranno essere lasciati al guardaroba nel punto di raccolta. La visita della torre impone al visitatore un notevole impegno fisico (dovrà infatti salire circa trecento scalini) e pertanto è sconsigliata a chi ha problemi cardiaci e chi non gode in generale di buona salute».

Gli ordini più alti sono anche quelli dove è consigliabile particolare prudenza…

«Intanto è vietata l’uscita sui camminamenti esterni ai vari livelli. L’uscita al settimo e all’ottavo ordine (la cella campanaria) è consentita ma non è possibile sporgersi dalle balaustre di protezione ed è vietato passare al di sotto delle campane o percuoterle. Infine l’accesso alla cella campanaria e alla sommità della torre non è di facile percorribilità in quanto obbliga a passaggi difficoltosi e in esposizione: pertanto se ne sconsiglia la visita a persone che soffrono di vertigini e si raccomanda in ogni caso la massima cautela».

Su quali fronti è attualmente impegnata l’Opera della Primaziale per rendere ancora più godibile al turista la Piazza del Duomo?

«Sono molti, ma sicuramente quello su cui stiamo particolarmente lavorando è l’utilizzo delle nuove tecnologie: la recente sperimentazione delle due sale multimediali al Museo dell’Opera è stata molto gradita ai turisti. Un gradimento riscontrato da una indagine fatta da alcuni studenti dell’Università Bocconi di Milano. Ci sono altre idee, sempre legate alle nuove tecnologie, che stiamo attualmente sperimentando in laboratorio. Presto credo che potremo presentarle al pubblico».