Cultura & Società

I 90 ANNI DI LUZI, IN TANTI ALLA FESTA AL TEATRO DELLA COMPAGNIA

Non tutti sono riusciti a entrare, ieri pomeriggio al Teatro della Compagnia per i festeggiamenti di Mario Luzi, considerato il maggiore tra i poeti italiani viventi, ed ora anche senatore a vita grazie alla nomina di Ciampi. Moltissima la gente dentro il teatro, con ragazzi delle scuole ma anche consiglieri regionali e intellettuali ai piedi del palco, per ascoltare i versi del poeta, e molta anche la gente che è rimasta fuori.Il primo a prendere la parola, per i saluti iniziali, è stato Riccardo Nencini, presidente del Consiglio regionale della Toscana, che insieme al Comune di Firenze ha organizzato l’evento. “Chi è qui – ha detto Nencini, rivolto a Luzi – continua a sentirla come amico e maestro, per la passione che la lega a questa terra, per la tensione con cui ci richiama spesso ai nostri doveri civici, per la semplicità con cui si offre ogni volta che la cultura incontra le istituzioni”.

Nencini ha anche ricordato con affetto come l’opera di Luzi sia particolarmente significativa per il Parlamento toscano, che già si è affidato ai suoi versi scegliendo una sua poesia, “Ab inferis”, come simbolo della Festa della Toscana, che si celebra ogni anno il 30 novembre, anniversario dell’abolizione della pena di morte: fu il Granducato di Toscana, infatti, nel 1786, a mettere la parola fine, per la prima volta nel mondo, a tortura e pena di morte.

“La poesia, la ricerca della verità, dovrebbe servire anche laddove di solito si riduce lo spazio delle domande, dovrebbe servire anche alla politica – ha detto l’assessore alla cultura del Comune di Firenze, Simone Siliani – Speriamo che la poesia e l’arte continuino a cercare e a porre domande”. Il presidente della Regione, Claudio Martini, ha rivolto un ringraziamento a Luzi per la sua opera ed al presidente Ciampi per la nomina del poeta a senatore a vita, “un gesto – ha detto – che è anche un’occasione per ridare alla cultura, alla poesia, al dialogo intellettuale tutto lo spazio che meritano nella nostra vita, ed un richiamo ad impegnarci perché anche la politica lo riconosca”.

Intensa e densa di contenuti la prolusione di Massimo Cacciari, che ha parlato di Luzi come di “una delle grandi figure poetiche, culturali e civili del nostro Novecento”. “L’opera di Luzi, poesia grondante di realtà, è segnata da una tensione sempre presente tra il bello, oggetto della poesia, ed il vero, oggetto della filosofia, ed è proprio questa unità originaria del pathos poetico e del logos filosofico che Luzi costantemente ricerca e ricrea”, ha detto Cacciari.

Dopo l’intervento del filosofo, alcuni tra i maggiori poeti contemporanei – Cesare Viviani, Roberto Mussapi, Alba Donati, Antonio Riccardi, Davide Rondoni – hanno reso omaggio a Luzi scegliendo e leggendo le sue poesie. Insieme a loro, un attore, Sandro Lombardi, ha letto alcuni testi del Viaggio terrestre e celeste di Simone Martini, ed anche Carla Fracci ha recitato suoi versi. Luzi stesso ha “regalato” al pubblico che lo ascoltava alcuni inediti.

La serata si è conclusa a Palazzo Panciatichi, sede del Consiglio regionale toscano, dove Luzi ha anche trovato ad aspettarlo, a sua insaputa, una vera e propria torta di compleanno, con tanto di candeline. Un gruppo di bambini lo ha aiutato a spegnerle. Sempre nella sede dell’assemblea toscana, la lunga giornata di Luzi si è conclusa con l’esposizione di una stele con l’iscrizione della poesia “ab inferis”, e con la consegna di un dono da parte di Consiglio regionale e Cassa di Risparmio di Firenze: una medaglia d’oro che raffigura una formella di Luca della Robbia, che ritrae una delle arti minori, la dialettica, consegnatagli dal presidente della Cassa di Risparmio, Aureliano Benedetti. La Cassa di Risparmio aveva aderito, nei giorni scorsi, alla campagna per la nomina di Luzi senatore a vita. (cs-ab)

Un poeta al Senato