Cultura & Società

I dieci anni di Sophia: «Un tesoro di vita e studio»

«Sophia è la più originale realtà di studio tra le nostre 500 sedi ecclesiastiche sparse nel mondo e incarna quella cultura dell’unità dello spirito del Concilio Vaticano II e di molteplici storiche encicliche che i nostri papi ci hanno donato perché ci fossero da guida». Parola di mons. Vincenzo Zani, segretario della Congregazione per l’Educazione Cattolica della Santa Sede, invitato in occasione della cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico 2017-2018 dell’Istituto Universitario Sophia, svoltasi nell’Auditorium di Loppiano lo scorso 24 ottobre.

Difficile immaginare un riconoscimento più onorevole di questo per Sophia, giunta al suo decimo anno di vita con un bilancio di grandi prospettive.

«A partire da questo nuovo anno Sophia triplica l’offerta accademica con tre corsi di Laurea Magistrale in Economia e Management, Ontologia Trinitaria e Cultura dell’Unità, oltre ai rispettivi dottorati» ricorda il preside, mons. Piero Coda, nel suo saluto. «La complessità degli orizzonti nazionali e mondiali – afferma Coda – richiede un’azione instancabile orientata all’unità della famiglia umana, un’azione che sia guidata da un nuovo pensiero, e Sophia, in questi primi dieci anni, è cresciuta come centro interculturale, inter e trans-disciplinare dove si promuove una relazione integrale tra studi, esperienze e ricerca. Siamo grati e ogni giorno stupiti – confessa il Preside – per ciò che ogni giorno con fedeltà e spirito d’innovazione cerchiamo di portare avanti in una regione, la Toscana, che è stata terra di più figure profetiche, tra i quali Giorgio La Pira e Lorenzo Milani, sull’esempio dei quali portiamo avanti la nostra missione di servizio».

Un’azione che ha portato ad oggi Sophia a triplicare la propria offerta accademica, con numeri già più che significativi: sono stati oltre 400 gli studenti, provenienti da 50 nazioni, che hanno scelto il pontificio istituto con sede a Loppiano come percorso di studi superiori. «Qui abbiamo trovato un tesoro originale di vita e studio che ci fa sentire amati» hanno espresso proprio gli studenti nel loro messaggio di saluto. E sono già circa 130 i laureati, una ventina i dottorati in un bilancio che, solo nell’ultimo anno, ha visto Sophia farsi promotrice della nascita del Centro Evangelii Gaudium prima e, proprio con l’inizio del nuovo anno accademico, del Centro Sophia Global Studies.

Immancabile per l’occasione il saluto del Gran Cancelliere, il cardinale Giuseppe Betori, arcivescovo di Firenze, che ha sottolineato come Sophia «sperimenti con fedeltà creativa la missione culturale che la Chiesa è chiamata a svolgere in ogni dimensione di vita, ricerca e studio, come affermato da Papa Francesco nel suo messaggio alla Chiesa italiana del novembre 2015, proprio a Firenze», mentre Maria Voce, Presidente del Movimento dei Focolari e Vice Gran Cancelliere di Sophia, riferendosi al carisma della fondatrice Chiara Lubich, ha sottolineato la volontà di base per l’Istituto Sophia di «guardare alla storia proiettando su tutto la luce dell’amore di Dio».

E proprio riportando alla mente una lettera, datata 2005, da egli indirizzata alla Lubich in merito all’esigenza di creare le basi per l’istituto universitario che poi avrebbe visto la luce due anni dopo, l’economista Stefano Zamagni ha indicato Sophia quale «laboratorio accademico in grado di raccogliere al meglio le sfide moderne di uno studio inter- e trans-disciplinare», attento a formare gli studenti offrendo un luogo di vita e studio ove un sapere non è separato asetticamente da un altro e dove ogni corso completa e integra gli altri offrendo una preparazione integrale attenta alle dimensioni del dialogo, della ricerca, della formazione e della promozione dei giovani. A chiudere l’inaugurazione, la prolusione affidata a Vincenzo Buonomo, docente di diritto delle organizzazioni internazionali, circa la questione di «Regole e istituzioni della Comunità internazionale in un mondo post-globale. Tra frammentazione e unità».

il nuovo centro accademico  formare leader per affrontare le sfide globali

Nasce nel cuore della Toscana «Sophia Global Studies», un nuovo centro accademico di ricerca, formazione e dialogo, pensato per formare leader capaci di affrontare le sfide globali e attrezzati con gli strumenti necessari per promuovere il dialogo e la pace. Frutto di dieci anni di crescita e sviluppo del Pontificio Istituto Universitario Sophia di Loppiano, nel territorio di Figline Incisa in Val d’arno, si propone la missione di organizzare, promuovere e supportare iniziative di ricerca e formazione, corsi e seminari dove approfondire i processi e le relazioni globali.

La cerimonia d’inaugurazione ha avuto luogo mercoledì 24 ottobre nell’Aula magna di Sophia, con un forum pubblico che ha discusso alcune delle prospettive legate alle trasformazioni globali. Introdotto dalla prolusione di Olivier Roy, si è concluso con le considerazioni portate dall’ambasciatore Pasquale Ferrara, presidente di Sophia Global Studies, che ha parlato di «un centro di ricerca che costituisce una grande finestra sul mondo: un centro di formazione rivolto non solo agli studenti di Sophia ma anche al mondo dei professionisti e di quanti vogliono approfondire i grandi temi che agitano lo scenario internazionale».

Un centro basato su una forte componente accademica ma con l’aspirazione di fornire un programma accessibile a quanti intendono approfondire tematiche che hanno a che fare non solo con grandi problemi internazionali ma anche con la propria vita quotidiana, dato che il tema dei cambiamenti climatici, delle migrazioni e le conseguenze della globalizzazione riguardano da vicino ogni cittadino.

«Si tratta di un percorso cominciato tre anni fa – spiega Ferrara – con una ricerca sul ruolo delle religioni nello scenario internazionale in trasformazione. Spesso la narrazione mediatica che riceviamo presenta quasi le religioni quali portatrici di influenze negative e violenza. In realtà c’è tutto un impegno delle religioni a favore della pace, dell’ambiente, del dialogo». Oltre a questo primo filone di ricerca, l’altro campo d’interesse del neonato centro riguarderà lo studio dell’Europa, che vive una crisi non solo economico-finanziaria ma d’identità, dove assistiamo a spinte tendenti più verso la frammentazione che l’integrazione. «Come leggere oggi l’Europa a 60 anni dai Trattati di Roma, quali sono le sue prospettive e qual è il contributo che la società civile può dare per renderla più democratica e vicina ai cittadini, sono le domande di fondo su cui abbiamo fondato il percorso di questo centro» conclude Ferrara.

«Le complessità del mondo oggi chiedono prospettive integrate e unificare» ha affermato Paolo Frizzi, coordinatore accademico dell’iniziativa. «In questi anni, Sophia si è imposta come un’istituzione internazionale, interculturale e trans-disciplinare. Ora Sophia Global Studies si pone l’obiettivo di diventare un punto di riferimento nel campo degli studi globali, in particolare mettendo in dialogo le risorse e le competenze che provengono da diverse discipline, come il diritto, l’economia, la filosofia, la politologia, la sociologia, la teologia».

Con attenzione particolare alla ricchezza che emerge dai diversi contesti socio-culturali del mondo, Sophia Global Studies nasce per offrire una piattaforma dove condividere ricerche, esperienze e prospettive innovative, in rete con altri programmi che si ispirano alla cultura dell’unità.