Cultura & Società

Il 2019 celebra Cosimo de’ Medici, «padre Toscana»

E proprio per la rilevanza interamente regionale della figura di Cosimo, il proposito di Giani è di coinvolgere anche i Comuni. Palazzo del Pegaso ha pronti 30 mila euro per le proprie iniziative sul tema. Inoltre, prevede di far partire un bando da 50 mila euro per fare organizzare alle amministrazioni cittadine convegni, mostre o per finanziare la loro opera di restauro di cippi e monumenti dedicati.

«Cosimo I è il vero fondatore del granducato – spiega Giani ai giornalisti – e, quindi, della Toscana moderna. Il 27 agosto 1569 papa Pio V lo nominò con bolla pontificia Magnus dux etruriae, ovvero granduca. Un momento che ricorderemo adeguatamente a palazzo Vecchio nella sala Cosimo I con una solenne cerimonia che abbiamo concordato col sindaco di Firenze, Dario Nardella».

L’altra giornata clou riguarderà la commemorazione del cinquecententario dalla nascita, il 12 giugno: «Nei nuovi spazi dell’expo vetrina dei Comuni di palazzo del Pegaso terremo una mostra». Il profilo che vuole tratteggiare Giani è di un Cosimo I come «vero padre» della Regione Toscana. «Se Lorenzo viene riconosciuto come l’uomo di cultura della famiglia Medici, Cosimo I rappresenta quello che dette razionalità e ordine alla Toscana del Cinquecento – sottolinea il presidente del Consiglio regionale – e conseguentemente creò un vero stato mediceo che da 450 anni è arrivato fino ai giorni nostri». 

Affiora, dunque, l’eredità storica di uno statista a tutto tondo. Peraltro, caratterizzato a dire dello speaker di palazzo del Pegaso, da un profilo politico fortemente innovativo: «Lui amava caratterizzarsi con un motto, “festina lente», che significa andare avanti, affrettarsi ma sempre con prudenza. Un motto che sembra richiamare un moderno riformismo moderato. Fu questo il modo per mezzo del quale trasformò la Toscana e la rese uno Stato».

Di Cosimo, Giani intende evidenziare, in modo particolare, le opere realizzate a Pisa, Arezzo, nella parte centrale della regione quando era ancora un semplice duca di Firenze, così come le bonifiche in Maremma che partirono a seguito della conquista di Siena e del territorio del Sud della Toscana. Un accrescimento territoriale che portò, poi, alla costruzione degli Uffizi grazie anche all’ingente quantità di risorse portate dalla coniuge Eleonora di Toledo. Contemporaneamente prese avvio la realizzazione del corridoio vasariano, progetto riconducibile al matrimonio del figlio, Francesco, con Giovanna d’Austria. E ancora, durante Cosimo I palazzo Pitti diventò la reggia della famiglia. I Medici fino a quel momento si identificavano con l’edificio eponimo che oggi ospita la prefettura e la città metropolitana: «Fu proprio lui- chiarisce Giani- a individuare la necessità di una residenza regale per la sua famiglia, cosa che portò all’acquisto di palazzo Pitti».