Cultura & Società

Il Festival delle scoperte cambia forma e dal 20 marzo presenta online i suoi ospiti

Provare a pensare ad una nuova forma è quello che si è iniziato a fare sin da subito, abbracciando la dura sfida che impone il momento attuale. #Shapeshifting, l’hashtag lanciato sui social, fa riferimento proprio a questa trasformazione, in cui si sono immediatamente voluti cimentare la produzione, le istituzioni e i relatori coinvolti per adattare il festival alla situazione che si sta vivendo, spinti dal desiderio di continuare a promuovere lo scambio delle conoscenze.

Ai relatori che sarebbero dovuti intervenire al festival è stato chiesto di rispondere a domande tecniche ma soprattutto personali, non necessariamente legate alla presentazione che avrebbero dovuto esporre durante il weekend. Tre domande sono state poste dall’organizzazione e sono comuni a tutti: si parla di scoperta, di tempo e di passione. Oltre a queste, altre domande sono arrivate dagli altri relatori, dai volontari e dagli iscritti alla newsletter. Ne sono usciti, e ne stanno uscendo, contributi singolari, unici e che mostrano scienziati, artisti e professori non solo nella loro veste ufficiale ma anche nella versione Clark Kent! Ci saranno il giornalista scientifico Michele Bellone e l’astrofisico Stefano Sandrelli, responsabile della didattica dell’INAF e presidente del Comitato per le Olimpiadi italiane di astronomia; il musicista Roberto Carlone, fondatore della Banda Osiris, e Silvia Bencivelli, medico e giornalista scientifica; l’ingegnere aeronautico Marcello Spagnulo, il filosofo Gaspare Polizzi, l’agronoma e divulgatrice scientifica Alessandra Biondi Bartolini e tanti altri.

E dunque, iniziando proprio nei giorni in cui era in programma la rassegna, sul sito www.festivalscoperte.it e sulle pagine social del festival, verranno pubblicati i video con gli interventi di molti degli ospiti che erano attesi in città.

La conoscenza è parte integrante del processo evolutivo, aiuta ad adattarsi più facilmente alle situazioni che la realtà ci pone di fronte. La situazione creata da questa triste contingenza ci rende palpabile il ristringimento dello spazio e la dilatazione del tempo. Ci isola e ci disorienta. Ed è proprio adesso che testiamo la volontà di crescere e la nostra forza di restare connessi. Ed è ora che realizziamo quanta sia grande la voglia di continuare a condividere il piacere della scoperta.

Oltre a questo, gli organizzatori, le Istituzioni ed i partner sostenitori dell’evento stanno lavorando per riproporre, tra qualche mese, il Festival delle Scoperte in una forma ancora tutta da inventare e da stabilire. I protagonisti sono tutti disponibili e impazienti di incontrare finalmente il loro pubblico dal vivo.