Cultura & Società

Il ricordo di Nicco continua a stupire: al via il secondo concorso di poesie

Stupore, stupore e ancora stupore: questo il clima in cui sono stati vissuti i due anni passati da quel 13 gennaio 2020, in cui Niccolò Bizzarri, studente di Lettere antiche dell’Università di Firenze e amante della poesia, a causa di un incidente, passò da questa a un’altra vita. Di morte, infatti, non si riesce davvero a parlare davanti a una storia tanto feconda, in cui, inspiegabilmente, l’evento tragico della perdita di un figlio, di un compagno di studi, di un amico diventa la causa di tante relazioni, di tanta ricchezza e di un crescendo di opportunità nate le une dalle altre. «Questo, d’altronde, era l’atteggiamento di nostro figlio», racconta Caterina Ponzalli, mamma di Niccolò, «di fronte alla malattia che lo costringeva sulla sedia a rotelle, con la sua volontà di ferro, riusciva ad accettare e affrontare le difficoltà e a trovare una strada percorribile. È stata la sua testimonianza che ha spinto noi e i suoi amici a vivere il dolore per la sua morte con la certezza che anche le circostanze dolorose possono essere affrontate con speranza, mettendo in luce i loro aspetti costruttivi».È così che, dalla proposta di alcuni compagni di studio di Niccolò, è nato l’anno scorso un concorso di poesia che ha visto «338 giovani, fino ai 25 anni, inviare da tutta Italia dalle 3 alle 5 poesie; ne sono arrivate circa 1350 e i risultati sono andati oltre ogni nostra aspettativa», racconta Filippo Ungar, amico di Niccolò e organizzatore del concorso, di cui adesso si prepara la seconda edizione. «Due anni fa, non ci saremmo aspettati nulla di tutto questo», commenta. «Passato il primo lockdown, in noi, suoi amici e compagni di Università, che eravamo stati impegnati con lui nella rappresentanza studentesca, era rimasto il desiderio di promuovere delle iniziative in memoria di Niccolò, perché notavamo che il suo esempio di vita stava aiutando molti di noi. Proponemmo, così, all’Università di istituire un premio di laurea a lui dedicato e dal confronto con l’allora rettore Dei, nacque l’idea del concorso di poesia».«Ne parlammo con genitori di Niccolò, e, grazie a loro, entrammo in contatto con la presidente della Scuola di Editoria, Valentina Lingria, che ci aiutò a scrivere il bando e lo co-bandì insieme all’Associazione Amici di Nicco, che si formò in quel periodo». Anche grazie al suo aiuto, e a una serie di circostanze favorevoli, «venne a formarsi una giuria di quattro poeti: Rondoni, con cui Niccolò si confrontava spesso e a cui inviava le proprie poesie, Mencarelli, De Filippis e Albisani», racconta ancora Filippo. A questo punto, «ottenemmo il patrocinio del Comune, dell’Università e dell’Ufficio scolastico regionale e i finanziamenti dalla Fondazione CR di Firenze, che ci concesse anche Villa Bardini come location per il seminario poetico a cui hanno partecipato i 10 vincitori del concorso; al premio, poi, si aggiunse anche un buono di 150 euro da spendere in libri che ottenemmo grazie ad un contatto con Mondadori. Niente di tutto ciò sarebbe stato immaginabile né possibile senza una disponibilità straordinaria di tutte le persone che, a mano a mano, si sono ritrovate coinvolte e interpellate».Ma quel che è rimasto di più e ha stupito organizzatori e partecipanti è stato il fatto che «a differenza di altre occasioni di competizione, il Concorso di poesia Niccolò Bizzarri ha permesso che nascessero delle amicizie: il premio, infatti, più che un riconoscimento, è stata un’occasione per creare relazioni con coetanei e poeti capaci di far maturare i ragazzi nella poesia e nel proprio percorso umano, anche grazie all’incontro con la figura di Niccolò», spiega Filippo.Adesso, forti dell’esperienza dell’anno passato, del Concorso di poesia si prepara una nuova edizione, che porterà per il 2022 alcune novità: «sarà articolato in due sezioni: una per i ragazzi minori di 18 anni e una per ragazzi dai 18 ai 25 anni. Per i minorenni è stata costituita una nuova giuria di poeti e anche il premio sarà differente; le iscrizioni, poi, verranno aperte per tutti tra marzo e aprile».Nel frattempo, «rimaniamo meravigliati e grati delle amicizie e dei legami che si sono creati in questo tempo, non ultimo quello con il sindaco, che volle partecipare alla premiazione del concorso e conoscerci personalmente». «Ogni volta che abbiamo bussato a una finestra, si è aperto un portone e abbiamo trovato ovunque una grandissima disponibilità. – dice Carolina Ponzalli – Anche se la perdita di un figlio rimane dolorosa, così diventa una sofferenza che, però, non riesce a essere disperata neanche per un attimo e il fatto che anche altri possano vedere che è possibile vivere tutto questo con speranza è ciò che ci spinge ad andare avanti». C’è futuro da scoprire, quindi, per gli Amici di Nicco, davanti al quale «saremo pronti a cogliere ogni opportunità», dice Carolina, come è accaduto fino a ora, dato che «quel che è successo non è mai accaduto per merito nostro, ma perché siamo stati disponibili di fronte a ciò che ci è capitato», ripete con Filippo.Per raccontare l’esperienza dell’anno passato è stato organizzato dall’associazione Amici di Nicco un incontro, il 5 febbraio, a cui si potrà partecipare in presenza o online, compilando il modulo sul sito www.amicidinicco.it dove si trova anche il link per partecipare alla raccolta fondi per sostenere le iniziative dell’associazione.