Cultura & Società

La Filarmonica Alpina di Castiglione Garfagnana

Particolarmente longeva è la Filarmonica Alpina di Castiglione Garfagnana che proprio quest’anno ha festeggiato i 150 anni della fondazione, nel 1858. Nessun documento ufficiale che ne attesti l’origine, ma solo la voce popolare conferma la nascita della «Banda Popolare» dalla passione di un gruppo di castiglionesi per la musica, che pensarono di rispondere in questo modo alle esigenze sia civili che religiose del loro paese, in provincia di Lucca. Le poche risorse a disposizione non fermarono la passione, che portò il tenace gruppetto a richiedere l’aiuto del Comune: il 30 maggio 1874 nasce così ufficialmente la «Banda Municipale»: la divisa fu allora di colore grigio, il copricapo portava delle piume o una penna e, cosa insolita, i musicisti portavano il cinturone con la sciabola, secondo la moda del tempo pervasa dal clima risorgimentale.

Nonostante la profonda crisi che provocò il momentaneo scioglimento del complesso alla fine del XIX secolo, nel 1904, un comitato riunitosi in una sala dell’albergo castiglionese chiamato «Alpina» gli attribuì il nome che ancora oggi conserva: «Filarmonica Alpina», appunto.

Numerosi furono gli eventi che misero a dura prova la sua attività: prima la guerra, che portò nelle trincee numerosi elementi, poi la forma colerica della «Spagnola» e poi ancora il terremoto del 1920, che non impedirono però alla banda di proseguire la sua storia: ripresi gli strumenti rimasti sotto le macerie della sede, distrutta dal terremoto, i musicisti si esercitavano fuori dal paese, in una baracca per terremotati e intanto la sua popolarità e la sua struttura cresceva. Passò la seconda guerra mondiale, lasciando dietro di sé numerose ferite, che però ancora una volta la banda riuscì a rimarginare dimostrando grande forza di volontà. Gli anni 70 del secolo scorso regalarono alla banda le prime ragazze e la tradizione della Rassegna musicale, creando l’appuntamento immancabile dei raduni bandistici durante le estati in Garfagnana.

Dal 1980 è direttore della Filarmonica Silvano Marcalli, e oggi il prestigio della compagine è così cresciuto da rappresentare, per l’intera comunità del comune di Castiglione, una delle espressioni della tradizione locale, al punto che tra i vari festeggiamenti per i 150 anni di attività, i «sonatori» sono arrivati fino a Roma per suonare in piazza San Pietro dinanzi al Papa: «Non sono mancati attimi di commozione e c’era chi tentava di nascondere qualche furtiva lacrimuccia», come qualcuno ha scritto a ricordo della toccante esperienza.

Sara D’Oriano